Non più Terra dei Fuochi, il convegno di Agrorinasce
Superare la Terra dei fuochi. Gaia Checcucci (in foto di copertina), direttore generale per la salvaguardia del territorio e delle acque, in rappresentanza del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, e il commissario di governo per l’emergenza dei roghi in Campania, Donato Cafagna (in foto), lunedì 3 ottobre, dalle 15.30, saranno tra i relatori del convegno “Non più Terra dei Fuochi: repressione, strategie e progetti per la salvaguardia dell’ambiente”. E’ organizzato dal consorzio Agrorinasce al Ceda, il Centro di educazione e documentazione ambientale “Pio La Torre”, in via Vaticale, località Ferrandelle, a Santa Maria La Fossa, nel Casertano, bene confiscato a Francesco “Sandokan” Schiavone. Il pomeriggio di studi rappresenterà, per l’importanza del tema e lo spessore degli ospiti, un’occasione di confronto istituzionale, forse unica sullo stato dell’arte e, soprattutto, sulle azioni da intraprendere per uscire in modo definitivo da un’emergenza che, ormai, coinvolge da circa dieci anni gran parte dei Comuni delle province di Napoli e di Caserta, con delle ripercussioni enormi sulla salute dei cittadini e sull’economia del territorio.
Dopo i saluti di Antonio Papa, sindaco della città, e di Immacolata Fedele, presidente di Agrorinasce, il programma prevede la relazione introduttiva di Giovanni Allucci, amministratore delegato del consorzio, che illustrerà il corposo programma di interventi realizzati e da realizzare per la salvaguardia dell’ambiente messo in campo da Agrorinasce e dai Comuni soci di Casal di Principe, Casapesenna, San Cipriano d’Aversa, San Marcellino, Santa Maria La Fossa e Villa Literno. Seguirà il convegno, con Checcucci, Cafagna, il procuratore capo del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Maria Antonietta Troncone, il presidente della Commissione regionale sulla Terra dei Fuochi Gianpiero Zinzi, il presidente della Commissione regionale sull’Ambiente Gennaro Oliviero, e Rosaria Capacchione, senatrice e componente della Commissione bicamerale antimafia. Il ministro Galletti non riuscirà a esserci per sopraggiunti impegni istituzionali.
«Il fenomeno della Terra dei fuochi è di una straordinaria complessità; pertanto, le soluzioni non possono che essere altrettanto complesse, con ciascuna istituzione, fino all’ultimo cittadino, che deve fare la propria parte», afferma Allucci. «Dall’individuazione dei siti inquinati alla loro bonifica, dal controllo del territorio fino alla repressione dei comportamenti illeciti e dell’economia sommersa, all’aggiornamento professionale delle forze dell’ordine, dei professionisti e delle imprese. L’impegno di Agrorinasce e dei Comuni consorziati – rivela – si sta concentrando, attraverso la riqualificazione e il riutilizzo dei beni sottratti alla criminalità, sull’educazione ambientale dei cittadini e dei giovani, sulla corretta gestione del ciclo dei rifiuti con la realizzazione di impianti di trattamento dei rifiuti differenziati e sulla valorizzazione dell’ambiente con la riscoperta del valore dell’agricoltura e dell’artigianato». «Il convegno del 3 ottobre – aggiunge Papa – è l’ennesima dimostrazione delle capacità e del credito che la nostra amministrazione comunale riceve da parte delle istituzioni. Accogliere ospiti così autorevoli è per noi motivo di orgoglio. Finora, in questo territorio ambiente è stato sinonimo di monnezza. Oggi, finalmente, possiamo discutere di strategie e di progetti a tutela del territorio. Non più Terra dei fuochi, dunque, ma Terra di lavoro e di speranza», conclude il sindaco.
Il Centro di educazione e documentazione ambientale è un grande intervento di “bonifica” ambientale, ma anche culturale ed economica. Rappresenta il più importante investimento su beni confiscati alle organizzazioni criminali d’Italia: oltre 10 milioni di euro, 9 dei quali investiti dalla società “Power Rinasce” del gruppo Intercantieri Vittadello e 1,5 milioni investiti da Agrorinasce, con fondi del Ministero dell’Interno. Il Polo ecologico e tecnologico di Santa Maria La Fossa, inaugurato il 21 maggio, comprende, oltre al Ceda, l’isola ecologica e un impianto di biogas da 1 Mw per il trattamento dei reflui zootecnici degli allevamenti bufalini. Il complesso si estende su un’area agricola di 13 ettari confiscata a Francesco “Sandokan” Schiavone, in località Ferrandelle. Quella stessa località su cui, in piena crisi dei rifiuti in Campania, fu creato uno dei siti di stoccaggio temporaneo di rifiuti più grande d’Europa che ha contributo alla soluzione dell’emergenza dei rifiuti in Campania nel 2008.
Fonte: Comunicato stampa
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