Notte di luna piena a fine anno, è un buon auspicio per il 2021
–Fu allora che vissi l’effetto luna piena. L’avevo chiamato così. Mi sentivo come una grande luna che continua a crescere piano piano, notte dopo notte, per arrivare allo stadio completo, luminosissimo, in cui niente manca, niente è di troppo… Nella vita di tutte noi c’è una luna piena. Se soltanto sapessimo riconoscerla per godercela almeno un po’, per sentirci diafane e realizzate. Così scriveva, nel 2011, Marcela Serrano, nella sua opera letteraria Dieci donne, un romanzo corale composto da dieci voci narranti tutte al femminile, la cui trama ruota attorno a delle sedute psicanalitiche. Un fatto, quest’ultimo, non casuale, specialmente se lo si riferisce al 2020; un anno fatto di paure, di incertezze, di crolli psico-fisici; stati d’animo e corporei a cui molti hanno reagito sottoponendosi ad apposite terapie psicanalitiche, nel tentativo di esplorare i propri bisogni, impulsi e desideri, insomma tutti quegli aspetti che riguardano la sfera dell’io e che sono venuti meno con il lockdown e le misure contenitive emanate per fronteggiare la diffusione del covid-19. Di contro, c’è anche chi nella propria solitudine ha cominciato ad elogiarne l’essenza, poiché ha riscoperto che attorno a sé, oltre gli eventuali affetti familiari, c’era un intero universo da riscoprire e una natura da osservare in tutta la sua bellezza. Come gli uomini del passato, in molti hanno iniziato a rivolgere lo sguardo anche verso il cielo, a rimirar le stelle e a scrutare la bellezza della luna; si, quest’ultima, il satellite naturale per eccellenza, che giorno 30 dicembre avrà la sua ultima fase di plenilunio, un fenomeno a cui già gli antichi attribuivano numerosi significati e credenze. Tonda e splendente nella sua forma, la luna si mostrerà al cospetto degli umani, condizionandone, forse, gli umori e gli stati fisici. Come da tradizione, si ritiene che il plenilunio offra lo spunto per poter meditare, riflettere su sé stessi, o per focalizzare l’attenzione sui propri bisogni. Un altro mito che ammanta la luna piena riguarda la sua possibile influenza a livello ormonale, tanto che, in epoche remote, l’evento stesso veniva chiamato Fase della Madre, poiché nella donna si riscontrava il picco del periodo ovulatorio, ma soprattutto l’aumento della libido nella coppia. Al riguardo, tra i vari culti associati alla luna c’era quello di Selene, che, per i romani, divenne Trivia. Era questo l’appellativo che racchiudeva le tre divinità di Diana, Ecate e Luna, protettrice delle partorienti, dal cui ventre prendeva corpo una nuova esistenza, a cui si augurava tutto il bene possibile, così come auspichiamo noi per il 2021; ma, nell’attesa, non ci resta che volger lo sguardo all’insù, magari dedicando alla luna il famoso verso di Leopardi: Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, silenziosa luna?
Luigi Fusco – Docente di italiano e storia presso gli Istituti Superiori di Secondo Grado, già storico e critico d’arte e guida turistica regione Campania. Giornalista pubblicista e autore di diversi volumi, saggi ed articoli dedicati ai beni culturali, alla storia del territorio campano e alle arti contemporanee. Affascinato dal bello e dal singolare estetico, poiché è dal particolare che si comprende la grandezza di un’opera d’arte.
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