Occhio alla tv! C’è il commissario Ricciardi in giro per Capua
– C’è attesa da parte dei telespettatori per le ultime due puntate della serie televisiva del Commissario Ricciardi, tratta dai romanzi dello scrittore napoletano Maurizio De Giovanni e prodotta dalla Rai. Le aspettative sono, però, tutte dei capuani, i quali non vedono l’ora di riconoscere le strade, i palazzi storici e gli angoli della propria città immortalati durante le registrazioni effettuate nell’autunno del 2019. Già nelle prime puntate ci sono stati degli assaggi scenici del centro storico che hanno messo in evidenza l’Arco di Sant’Eligio, comparso più volte, le scale del cinquecentesco Palazzo Comunale e quella del suggestivo Palazzo Friozzi. Per i due appuntamenti finali della prima stagione, intitolati Vipera e In fondo al tuo cuore, sono attese altre immagini e scene con protagonisti altri luoghi di Capua. Difatti, mancano all’appello siti come Piazza dei Giudici, Palazzo Antignano, già sede del Museo Campano, Palazzo Lanza, la Piazza dei Giudici e Corso Gran Priorato di Malta. Tutte zone intrise di storia secolare che affonda le radici nella fondazione della città stessa, risalente all’età longobarda.
Capua, infatti, per le sue beltà architettoniche e paesaggistiche è stata scelta da importanti registi come Alessandro D’Alatri per Il commissario Ricciardi e, in tempi recenti, da Sergio Rubini per il suo film dedicato ai fratelli De Filippo. La dimensione antica del suo centro ben si allinea con quello di Napoli. In più, però, rispetto a quest’ultimo ha conservato quell’autenticità materiale, fatta di pietre segnate dal passaggio dei secoli e dagli interventi dell’uomo, che ancora mantiene la sua singolare patina. Grazie alla presenza di questa particolare velatura che si è posata nel tempo sugli oggetti, a Capua è stato possibile ricostruire l’ambiente urbano partenopeo che c’era al tempo del Ventennio fascista, epoca in cui vive e opera il commissario Ricciardi. A completare l’intero impianto scenografico capuano la presenza delle comparse locali e degli abiti d’epoca.
Oltre la cittadina sul Volturno, c’è anche tanta casertanità messa in risalto dagli attori Enrico Ianniello e Peppe Servillo. Il primo interpreta il medico legale Bruno Modo, il secondo, invece, è protagonista nelle vesti del prete Don Pierino Fava. Compare in ogni puntata Giovanni Allocca, casertano di adozione, così come è stato coinvolto come attore Roberto Sandias del Teatro Civico 14. Oltre a lui, anche i due figlioli Carlo e Riccardo. Inoltre, c’è stato spazio anche per le giovani presenze di Matteo Cianciola e Giovanni Delle Fave, entrambi già allievi della Compagnia La Mansarda Teatro dell’Orco di Roberta Sandias. E ancora il casertano Mario Di Fonzo nel ruolo di Tonino Iodice nella seconda puntata. Un’ultima considerazione va fatta, poi, per Palazzo Mondo a Capodrise. Storica residenza del pittore di corte dei Borbone, Domenico Mondo, la cui bellezza interna è stata mostrata nella terza puntata della serie intitolata il Posto di Ognuno.
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