Opere dalla Terra del Fuoco, Luigi Mainolfi da Nicola Pedana
– “Terra del Fuoco. La forma della pittura, il colore della scultura V”. E’ il titolo della mostra personale di Luigi Mainolfi. L’inaugurazione si terrà sabato 11 dicembre dalle 12 alle 21 orario continuato, presso gli spazi della galleria Nicola Pedana a Caserta (P.zza Matteotti 60).
Enzo Battarra, assessore alla Cultura del Comune di Caserta scrive: «Era il 1972 quando un giovane artista di Rotondi, della vicina Valle Caudina, installava una sua personale, una delle prime, nella galleria d’arte Studio Oggetto di Caserta. Il titolo era “Mangiate Mainolfi VIII” e lui era proprio Luigi Mainolfi, l’ottavo a portare quel nome e cognome a Rotondi. L’anno dopo sarebbe partito per Torino e da lì avrebbe proseguito una sua eccezionale carriera, costellata di partecipazioni alle più importanti rassegne d’arte internazionali, come la Biennale di Venezia, e di mostre personali nei più prestigiosi musei di ogni Paese. Bene! Ora Luigi Mainolfi torna nella sua Caserta degli esordi per una nuova mostra personale, torna da artista consacrato. Ad accoglierlo la galleria Nicola Pedana, spazio espositivo che da anni ormai ha raccolto l’eredità dello Studio Oggetto di Massimo De Simone e sta portando alto il nome di Caserta negli scenari internazionali dell’arte contemporanea. Come assessore alla cultura della città di Caserta non posso che essere felice per il ritorno in città di un’artista così straordinario, che sta curando personalmente l’allestimento della mostra e che parteciperà all’inaugurazione, pronto a incontrare i visitatori. Affascinante il titolo della personale, che è “Terra del fuoco”, cui si accompagnano le parole magiche di Luigi Mainolfi: “La forma della pittura, il colore della scultura”. E la mostra vivrà proprio dell’intreccio tra la sua scultura che inventa strutture plastiche zoomorfe, ovvero animaloidi fantastici, e la terracotta a parete, rossa come il fuoco che cuoce la terra. Il fuoco è per questo artista energia, vigore, creatività. È spirito sacro rubato dagli uomini agli dei, è calore, è luce, ma è anche materia da plasmare. Agli dei Luigi Mainolfi ha rubato il fuoco, ma al tempo stesso ha saputo dargli forma e consistenza. È come essere un’unica figura mitica, un po’ Prometeo, un po’ Vulcano».
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