Opere digitali, è la prima mostra a Napoli su Nft e criptoarte
– Napoli si apre al mondo dell’arte digitale nel giorno di Halloween. Per la prima volta in Italia, la mostra evento dedicata alla storia della cryptoart e alla tecnologia NFT (Non fungibile token) ovvero la certificazione digitale applicata al mondo dell’arte e non solo. Che consente di attestare la proprietà di un bene attraverso l’uso della struttura blockchain, cioè di un registro in cui dei blocchi contengono delle informazioni. Dalla prima moneta virtuale bitcoin al bing-bang dell’arte virtuale, in un’esplosione digitalizzata che, dopo Milano e Roma, adesso arriva anche a Napoli.
Si comincia oggi lunedì 31 ottobre al Lanificio, alle ore 12, con workshop e panel dedicati alla storia della criptoarte, dal 2015 ad oggi, per addentrarsi poi nel mondo degli NFT, “non solo oggetti di speculazione, bensì colonne portanti della digitalizzazione dei beni e delle relazioni tra clienti e business”. Tra gli ospiti l’assessore alla cultura del comune di Caserta, il critico d’arte Enzo Battarra.
Alle 19.15 l’appuntamento si sposta alla Galleria Borbonica dove ci saranno video mapping e immagini, create con intelligenza artificiale, proiettate direttamente sulle pareti e sui soffitti del Tunnel Borbonico. Un’esperienza immersiva unica, che come guida avrà un Dante digitale pronto a traghettare nerd, appassionati e neofiti nel mondo dell’arte virtuale. Tanti gli artisti, anche internazionali, che saranno presenti da: Robness ad Andrea Chiampo, fino a Francesco Vincenti, Dusty Eye e Ninfa.
Si replica domani lunedì primo novembre: in mattinata workshop esplicativi al Lanificio Digitale per spiegare l’utilizzo degli Nft in campi anche diversi dall’arte: Dal Real Estate al fashion, dal design fino alla politica. E, a partire dalle 19.15, cerimonia conclusiva, alla Galleria Borbonica. Dove l’arte digitale saluterà la città di Napoli in attesa dei prossimi appuntamenti di Londra e Praga.
“La cultura della criptoarte sta letteralmente rivoluzionando il modo di fare arte, attraendo una vasta gamma di artisti provenienti da ogni campo”, spiega Luca Martinelli, direttore creativo di Sewer Nation, la società milanese under 30 specializzata in tecnologie di avanguardia, che ha scelto Napoli come capitale del Sud Italia dove portare Criptoarte e metaverso, ovvero nuovi spazi virtuali di interazione. “Con questa modalità d’arte si intende la creazione di un’opera totalmente digitale o la digitalizzazione di un’opera fisica grazie ai sistemi di blockchain e di Nft”. Che vengono venduti o acquistati utilizzando, spesso, anche le criptovalute.
“Sebbene siano in circolazione dal 2014, in questo momento storico gli NFT – sottolinea Marco D’Aiuto, chief marketing officer di Space Farm – sono all’apice della loro popolarità in quanto sempre più spesso vengono utilizzati per acquistare e vendere opere digitali. Basti pensare che nei primi 5 mesi del 2022 gli Nft hanno raggiunto un giro d’affari di 37 miliardi di dollari”.
Ma perché comprare un’opera digitale se non posso nemmeno esporla in casa o in una galleria? La risposta è che un NFT permette all’acquirente di possedere l’opera originale e, al contempo, consente di dimostrarne la proprietà. “Si tratta di un meccanismo – spiega D’Aiuto – che ormai ha preso piede nel mondo dell’arte, dove il rischio della riproduzione e della distribuzione non autorizzata delle opere ha portato numerosi artisti ad affacciarsi a questa nuova scienza, che ne garantisce l’acquisto diretto della paternità”.
Ed è boom di opere digitali. Per chi ancora non lo sapesse, il più famoso artista digitale Mike Winkelmann, meglio noto come “Beeple” ha realizzato un collage di 5mila disegni riuscendo a creare quello che è forse, attualmente, il più famoso NFT “ Everyday; The First 5000 Days, battuto all’asta da Christie’s per oltre 69 milioni di dollari. Di tutto questo si parlerà a Napoli nel ponte di halloween, il 31 ottobre e il 1 novembre: nella due giorni dedicata all’arte digitale, organizzata da Sewer Nation, Space Farm, Ultraviolet.to e Lanificio Digitale.
.“Lo scopo – spiega Luca Martinelli, in arte Vandalo – è dimostrare le risorse di gestione infinite che ruotano intorno al mercato degli Nft all’interno di un mondo, spesso attaccato, che dal bitcoin in poi sta evolvendo, sempre più, verso l’era digitale, fatta di algoritmi, programmazioni e software che rendono reale anche ciò che non può essere toccato”. Ma che esiste solo perché virtuale.
E se un antesignano come Gabriele Salvatores anticipava nel lontano 1997, quando molti di questi ragazzi dell’era digitale non erano neanche nati, il mondo dei video-giochi e della realtà virtuale nel suo “Nirvana”, c’è da scommettere che il fenomeno non si ferma qui.
Per info e biglietti www.vandalo.art
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