PAN di Napoli. IABO 20th, la mostra Antologica 2003/2023
-Il 27 gennaio, alle ore 19.00, presso il PAN Palazzo delle Arti di Napoli, inaugurerà la mostra IABO 20th. Mostra Antologica 2003/2023. Street art/Dipinti/Installazioni/Video, promossa da DADART e dalla Fondazione Silvia Ruotolo onlus, a cura di Annalisa Ferraro, con il patrocinio del Comune di Napoli.
La mostra nasce dal desiderio e dall’esigenza di IABO di raccogliere all’interno di un unico spazio espositivo la storia dei suoi ultimi 20 anni di attività, operando una sintesi complessa, in grado di mettere in luce, in modo chiaro ed esaustivo, ricerche, tappe salienti e traguardi che hanno segnato il suo percorso artistico, senza tralasciare, invece evocandole, quelle esperienze che, prima del 2003 e nel corso degli anni successivi, hanno contribuito a rafforzare la sua potenza espressiva e le sue doti comunicative.
IABO 20th è una mostra monumentale, non solo per l’imponenza e l’importanza del luogo che la ospita, ma per il coraggio che l’artista ha dimostrato nell’ideare, sviluppare e portare a compimento un progetto espositivo ambizioso, senza il timore di utilizzare le parole giuste, “mostra antologica”, e di sperimentare all’interno di un palazzo storico, di osare in un contesto istituzionale, di invadere lo spazio per trasformarlo “in verticale e in orizzontale”.
Antologica, aggettivo sempre meno utilizzato nel panorama artistico contemporaneo, che spaventa per il suo carattere celebrativo, ha convinto invece IABO proprio per la forza che possiede, per la sua capacità intrinseca di bloccare in un’istantanea un suo periodo storico preciso di sperimentazione e produzione, termine scelto dall’artista per celebrare non tanto gli anni trascorsi ma le esperienze compiute, la consapevolezza acquisita, la solidità di una ricerca che negli anni si è confermata coerente e riconoscibile. In verticale e in orizzontale, sì, perché uscire dalla tela è stata per IABO non una scelta ma una necessità, un gesto spontaneo che trova origine nei suoi esordi da writer, quando giovanissimo si muoveva tra figure e opere già note del panorama urban, nelle esperienze street, nei suoi lavori di nuovo muralismo. Un percorso, quello dell’arte urbana, che IABO non ha mai abbandonato e che, al contrario, nel corso degli anni, ha fatto in modo che si trasformasse, che continuasse a rispondere alle sue esigenze comunicative e, proprio come il resto della sua produzione, che fosse sempre in grado di raccontare la sua identità in costante evoluzione.
È per questo che quasi tutte le opere installate, a prescindere dalla tecnica, dalle dimensioni o dal soggetto ritratto, non hanno un limite spaziale definito ma invece godono della libertà di trasbordare oltre i confini della tela e di proseguire la loro narrazione nello spazio, sulla parete, sulla pavimentazione, nell’ambiente circostante. Ogni sala espositiva diventa una sfida, la ricerca di un equilibrio tra colori, lavori di piccole, medie e grandi dimensioni, elementi installativi, scritte, linee, segni che gravitano attorno alle opere, arricchendole e completandole. Non decorazioni accessorie, ma componenti diventate imprescindibili per IABO, che d’ora in avanti faranno parte delle opere d’arte, muovendosi con esse qualunque sia la loro nuova destinazione. Dall’inizio alla fine dell’esposizione, in tutto lo spazio, finanche nell’area shop, IABO tiene in equilibrio queste sue due anime, quella dell’artista che nell’ambiente urbano, in tutte le sue molteplici declinazioni e definizioni, ha trovato la sua direzione e la strada da seguire, e quella dell’artista che, su una tela, esposta in una galleria o in un museo, ha trovato il suo linguaggio e una serialità mai rifiutata ma anzi scelta e ostentata come forma e come tecnica espressiva.
La mostra IABO 20th sintetizza poi quel perfetto equilibrio che l’artista ha raggiunto nel suo lavoro, tra l’ironia, che da sempre caratterizza le sue opere, e quella spontanea capacità di osservare e sintetizzare la società attuale, nelle sue contraddizioni, nei suoi paradossi, nelle sue ingiustizie. È proprio attraverso i suoi tipici presunti misunderstanding che l’artista attira e accende la curiosità dello spettatore, istigandolo a porsi delle domande. Mostrando ciò che a una prima lettura può apparire come inverosimile e improbabile, IABO intende modificare il punto di vista dello spettatore, alterare la prospettiva, sollecitare una riflessione. Quelle che possono apparire come provocazioni sono invece per l’artista il punto cardine della sua ricerca, il ribaltamento del punto di vista. Opera dopo opera, sala dopo sala, IABO supera non solo i limiti spaziali ma anche ogni convenzione sociale, scardinando l’immaginario collettivo, giocando con le parole, con le associazioni di immagini, con le figure e le notizie tratte dalla sfera costume e società, garantendo sempre stile ed eleganza, ironia e sagacia.
Figura eclettica del panorama artistico contemporaneo, IABO dimostra in questo progetto di non essere ingabbiabile in una definizione, di essere libero e audace, coraggioso nell’allestimento, coraggioso nelle provocazioni, coraggioso nei linguaggi, coraggioso nella comunicazione. Sette sale, centinaia di metri quadrati espositivi, decine di pareti, IABO riesce ad ambientarsi rapidamente e a rendere Palazzo Roccella, il PAN Palazzo delle Arti di Napoli, un’estensione del proprio studio, una casa per le sue opere, un punto di incontro per tutti i visitatori, un luogo destinato al dibattito e al confronto per tutti i professionisti del settore. Senza timore alcuno, IABO si fa spazio nello spazio, per commemorare vent’anni di vita nell’arte e per l’arte.
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