Parco della Reggia, il documento del gruppo di lavoro sui lecci

Parco della Reggia, il documento del gruppo di lavoro sui lecci

(Comunicato stampa) – Il Gruppo di lavoro sulla tematica dei lecci del parco della Reggia di Caserta – gruppo 31 agosto, si è riunito in previsione dell’incontro convocato dalla D.G. della Reggia Tiziana Maffei per il 26 ottobre ed ha stabilito di partecipare all’incontro, ascoltare le comunicazioni e portare le istanze che seguono.

Le relazioni del prof. Alberto Minelli (Alma Mater di Bologna) e dello zoologo di Trieste Nicola Bressi sono contrastanti fra di loro: il primo conclude: “ritiene plausibile consigliare il rinnovamento a stralci piuttosto che procedere a sostituzioni puntiformi e saltuarie a fronte di schianti e ribaltamenti”, il secondo dichiara “La via maestra resta quindi della rimozione delle piante morenti e della loro sostituzione con piante giovani e sane”.

Fra le motivazioni rappresentate contro la sostituzione puntuale delle piante morte e deperite vengono addotte problematiche di conflittualità delle radici e della chioma: motivazioni deboli in quanto vengono fatte valere solo per i lecci della linea interna e non anche per quelli del secondo filare adiacente a formare il viale; e ciò quantunque la distanza intercorrente sulla fila sia pressoché analoga a quella fra i due filari adiacenti; inoltre l’urgenza dell’intervento sarebbe motivata da una parte dall’impiego di risorse a valere sul PNRR anche se la stessa D.G. ha dichiarato che saranno usate risorse di bilancio e dall’altra dal pericolo di crollo delle piate del primo filare interno su cui si vuole intervenire, mentre analoga situazione vale anche per il secondo filare esterno.

Il Consorzio Benecon ha reso comunque disponibili i risultati dell’attività di telerilevamento che confermano con maggiore precisione quanto rilevato dalle verifiche a terra fatte sulle piante di leccio e che le piante da abbattere non superano l’ordine del 10%.

Il gruppo di lavoro delle Associazioni a conclusione delle verifiche a terra ha prodotto un documento dal quale si evince che mentre alcuni lecci sono irrimediabilmente compromessi, la maggior parte degli altri esemplari sono recuperabili con appropriate cure e che la parziale e adeguata sostituzione garantirà la ricomposizione e il restauro paesaggistico del viale.

Il parco della Reggia di Caserta è infatti un monumento realizzato per la maggior parte con la vegetazione e quindi con materiale vivente ossia con elementi naturali scelti con cura e attenzione e per i quali sono necessari interventi continui di manutenzione secondo i principi e i metodi indicati dalla carta di Firenze sul restauro dei parchi e giardini storici come testimoniato dai numerosi convegni, organizzati anche in Campania, dove sono state affrontate analoghe problematiche, come per esempio nel parco di Capodimonte dove è stato attuato il restauro paesaggistico dei grandi viali e delle cortine di lecci su via Miano effettuando verifiche di stabilità degli alberi, con monitoraggio prima e dopo gli interventi di potatura, controlli sulla condizione biofisiologica, fitosanitaria e statica e con adozione di misure protettive in funzione dei risultati del monitoraggio e cure continue finalizzate al rispetto dei caratteri storici e paesaggistici. Si rileva che per l’intervento che si vuole attuare, ad oggi, non risulta acquisita l’autorizzazione preventiva della Sovrintendenza competente prevista dall’art. 21 del codice dei Beni Culturali. Si segnala inoltre che tutto il parco della Reggia versa in condizioni di degrado sia per lavori incompiuti come nell’area della peschiera grande, all’interno del bosco vecchio, nel giardino inglese, solo in parte aperto al pubblico e nella rampa di accesso al Torrione, sia per una discutibile attività manutentiva non consona ad un sito Unesco, come nel caso dei lavori FESR, sul lato di corso Giannone e via Camusso, dove sono stati rilevati tagli irrazionali a lecci, tigli, allori, mancata asportazione di piante d’alto fusto morte o fortemente compromesse, e il permanere di piante infestanti di Ailanto e Robinia che andrebbero invece asportate.

Si conclude che si porterà il contributo all’incontro del 26 nell’interesse della Reggia e del Parco, della collettività e della città di Caserta.

avv. Carlo Marino Sindaco di Caserta

avv. Giuseppe Altieri, Segretario Nazionale de L’Altritalia ambiente

dr. Nando Astarita, Gruppo Reggiando

dr. Enzo Battarra, Assessore comune di Caserta

dr. arch. Francesco Canestrini, già Soprintendente ABAP Basilicata

dr. agr. Ciro Costagliola, Presidente IRVAT

dr. agr. Enrico Ferranti, già Ufficio Giardini di Napoli

dr. agr. Fernando Fuschetti, già Coordinatore regionale del C.F.S.

prof. arch. Carmine Gambardella, già Preside facoltà Architettura e Presidente Benecon

dr. agr. Matteo Palmisani, Delegato Lipu Caserta

avv. Ottavio Pannone, già Presidente dell’Ordine Avvocati

dr. agr. Cinzia Piccioni Ignorato, già Ufficio Giardini di Napoli prof. agr. Sergio Vellante, già Ordinario economia ed estimo rurale. Referente Italia Nostra in ASviS

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