Pet Therapy, quando l’amore per gli animali può curare

Pet Therapy, quando l’amore per gli animali può curare

Tiziana Barrella – Nel passato si riteneva che prendersi cura degli animali potesse in qualche modo ristabilire l’armonia tra anima e corpo, sebbene, le prime testimonianze catalogabili sul beneficio prodotto dalla relazione con i Pet risalgono solo al 1790.
Nella città di York si notò infatti, come le persone con problemi psichici, miglioravano la propria capacità di autocontrollo se veniva consentito loro di prendersi cura di piccoli animali.
E’ stato però l’approdo della teoria zo-antropologica, ad evidenziare in modo più chiaro come la relazione tra esseri appartenenti a specie differenti potesse apportare dei benefici alla vita umana e talvolta avere degli effetti addirittura curativi.
Lo psicologo statunitense Bernard Ross negli anni ‘50 sperimentò’ efficacemente gli effetti positivi derivanti dalla relazione con gli animali tra i giovani ospiti di una comunità, la Green Chimneys; I ragazzi acuivano il loro senso di responsabilità e il loro attaccamento, migliorando quindi inevitabilmente il proprio comportamento.


Negli anni Settanta,il dott. Boris Levinson, un neuropsichiatra infantile, si accorse per caso che un suo giovane paziente, un silenziosissimo bambino autistico, riusciva con facilità a giocare e parlare con il suo cane laddove invece il professionista, aveva fallito. Fu proprio la relazione con l’animale invece, a favorire la relazione terapeutica medico-paziente, poiché lo stesso agiva da ‘catalizzatore sociale’.
Risultati simili furono nel tempo raggiunti da altri studiosi, (Ange Condoret, i coniugi Corson, Erika
Friedman, solo per citarne alcuni) che hanno dimostrato come l’interazione con un animale possa sostenere e coadiuvare un processo terapeutico. Levinson battezzò questo fenomeno con il sintagma “pet therapy”e nel corso degli anni, molte sono state le evidenze scientifiche sulla sua validità.
Nel 1981 Aaron Hono-ri Katcher, ricercatore presso l’Università di Pennsylvania di Philadelphia, ha dimostrato come la relazione affettuosa con un animale domestico, sia utile al contenimento della
pressione arteriosa di un uomo, con conseguenti benefici ovviamente sui cardiopatici,che, a contatto con gli animali, avevano facilitazioni nel recupero della salute.
Nello stesso anno, un altro studioso, dimostrò come un animale potesse essere utile a chi soffre di problemi depressivi o di natura psicosomatica generati da esperienze traumatiche. Michael Mc Culloch, docente in Psichiatria presso l’Università dell’Oregon di Portland, condusse una ricerca che evidenziò la differenza del livello di ansietà tra gli esaminati che avevano una relazione con un animale domestico e quelli che invece non la avevano.
Una diminuzione dell’ansia predisponeva meglio i soggetti ai contatti sociali e consequenzialmente agli interventi terapeutici.
Nel 1982 gli psichiatri Samuel ed Elizabeth Corson apportano il loro contributo allo studio della pet therapy, dimostrando anche essi miglioramenti sugli adulti con problemi psichiatrici ed anziani ricoverati in ospedali geriatrici.
Nel corso degli anni, gli animali hanno acquisito sempre un maggiore posto nella vita umana ed anche il loro consumo è diminuito. L’acquisizione di consapevolezza rispetto al fatto che non siano oggetti ma esseri senzienti si è amplificata e lo si nota anche dagli innumerevoli store ad essi dedicati o dai banchi dei supermercati, che sempre più espongono prodotti vegetariani.
La relazione con un animale favorisce l’apertura di canali comunicativi che possono essere bloccati o che necessitano di essere stimolati, inoltre in psicologia analitica, l’animale ha un potere curativo perchè è esso stesso un simbolo, con le sue intrinseche caratteristiche altamente rappresentative. In molte culture gli animali assurgono a vere e proprie divinità, pensiamo all’antico Egitto; in altre sono una rappresentazione dei propri antenati e totem associati a qualità e valori. I nativi americani sono maestri nell’ associare l’animale e le sue qualità e valori all’uomo.
La modernità ci porta ogni giorno a valutare gli amici animali in modo più ampio, valorizzandoli e acquistando maggiore consapevolezza sul ruolo sempre meno marginale che essi hanno nella nostra vita ed è oramai assodato come la Pet Therapy funzioni e non sia solo il frutto di una visione romantica inclusiva di tutti gli esseri viventi.

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Tiziana Barrella
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Avvocato del Foro di Santa Maria Capua Vetere. Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Giuridico Italiano. Segue numerose attività formative per alcune Università italiane. Svolge docenza e formazione per enti pubblici, privati e università. Profiler e studiosa di criminologia e psicologia comportamentale, nonché specializzata già da anni, nello studio della comunicazione non verbale e del linguaggio del corpo, con una particolare attenzione rivolta al significato in chiave criminologica delle azioni eterolesive ed autolesive, necessarie per la redazione di un profiling.

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