Pompei, prima a salire sul palcoscenico del mondo è Orestea
Enzo Battarra, foto di copertina di Fabio Donato, foto interne di Marco Ghidelli
– Sarà l’Orestea (Agamennone e Coefore/Eumenidi) di Eschilo messa in scena da Luca De Fusco su produzione del Teatro Stabile di Napoli a inaugurare la prima edizione della rassegna di drammaturgia antica Pompeii Theatrum Mundi, un progetto quadriennale realizzato e promosso da Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale e Parco Archeologico di Pompei.
Il debutto al Teatro Grande, un autentico gioiello del sito archeologico pompeiano, è in programma giovedì 22 giugno alle ore 20,30. Lo spettacolo resterà in cartellone fino a domenica 25. È l’unica trilogia della classicità greca giunta integra dal passato, per quattro sere Orestea andrà in scena a giorni alterni nelle due sezioni, Agamennone e Coefore/Eumenidi. Lo spettacolo, dopo una tournèe di due anni in Italia e all’estero, approda ora nel luogo – il Teatro Grande di Pompei – dove era destinato a debuttare.
Seguirà Prometeo di Sofocle (30 giugno – 2 luglio), in cui l’attore Luca Lazzareschi interpreterà il famoso personaggio mitologico, con musicisti africani, mentre la scena sarà curata dall’artista senegalese Moussa Traore; Antigone di Jean Anouilh (5 – 6 luglio), rappresentazione recitata in francese da attori provenienti direttamente dal Senegal, cui si aggiungerà un coro di senegalesi residenti a Napoli; Baccanti di Euripide (14 – 16 luglio), che farà il suo debutto nazionale grazie al regista Andrea De Rosa, prodotto dal Teatro Stabile di Napoli e dal Teatro Stabile di Torino; infine, Fedra di Seneca (22 – 23 luglio), regia di Carlo Cerciello, prodotto dall’INDA/Istituto Nazionale del Dramma Antico – Fondazione Onlus, che arriverà a Pompei dopo aver calcato importanti palcoscenici del Paese.
Il progetto quadriennale Pompeii Theatrum Mundi, immaginato per il Teatro Grande del più imponente sito archeologico del mondo qual è quello di Pompei, nasce d’intesa e collaborazione -è scritto in una nota diffusa alla stampa – tra il Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale e il Parco Archeologico di Pompei, nel più vasto programma di promozione dell’area e dopo la riapertura al pubblico del bellissimo Teatro Grande.
«Dal 2014 – dichiara Massimo Osanna, direttore generale del parco archeologico di Pompei – le scene del Teatro Grande sono state restituite al pubblico internazionale, dove la nuova rassegna del Teatro Stabile di Napoli si inserisce in modo naturale. Nel celebrare e far rivivere al pubblico l’unicità e la sacralità di questi luoghi, Pompei ancora una volta si profila come laboratorio di arte e cultura, palcoscenico del mondo aperto alla tradizione e all’innovazione».
«Lo Stabile da me diretto – annota Luca De Fusco – propone un progetto di drammaturgia antica, scelta tanto importante quanto naturale. Testi di Eschilo, Sofocle, Euripide, Seneca saranno rappresentati nel luogo in cui, con tutta probabilità, furono messi in scena già in epoca romana. Un luogo non neutro ma fortemente caratterizzato e pieno di fascino, esso stesso elemento della narrazione teatrale. In questo luogo riportiamo il teatro di prosa con una manifestazione che ci auguriamo susciti l’attenzione e il gradimento del pubblico, per sedici serate da trascorrere in uno dei maggiori palcoscenici della storia dell’umanità. Cinque capolavori – sottolinea il direttore De Fusco – tesi a privilegiare ed esaltare il rapporto tra contenitore e contenuto, tra spazio scenico e narrazione teatrale, che la straordinaria location di Pompei consente e garantisce come poche altre al mondo».
E’ inoltre possibile abbinare alla visione degli spettacoli la visita agli scavi a soli 5 euro.
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