Premio “5 stelle d’oro della cucina”, a Caserta e Capua
-Oltre quattrocento i cuochi in giacca bianca e cappello di ordinanza ieri a Caserta e Capua per il Premio 2023 «5 Stelle d’oro della cucina», ideato e promosso dall’Aic, l’Associazione Italiana Cuochi. A organizzare il tutto il responsabile della delegazione Campania, lo chef Antimo Migliaccio di Sant’Arpino, che ha lavorato a lungo per realizzare quello che il presidente nazionale dell’Aic Simone Falcini ha definito come un evento stellato per la cura dei dettagli e per gli ospiti. A fare da tutor all’iniziativa il giornalista e animatore culturale atellano Elpidio Iorio con il fido collaboratore Mimmo Limone. L’evento è stato patrocinato dalla Regione Campania. La foto davanti alla maestosa Reggia di Caserta ha dato inizio alla lunga giornata. Qui il nutrito gruppo di divise bianche è stato accolto dall’assessore alla Cultura del Comune di Caserta Enzo Battarra in rappresentanza dell’amministrazione. Quindi, la tappa al Consorzio di tutela della Mozzarella di bufala campana Dop nella prestigiosa sede delle Regie Cavallerizze. Ad accogliere i cappelli bianchi il presidente Domenico Raimondo. Tappa successiva è stata Capua. Qui ad accoglierli c’era il sindaco Adolfo Villani. Il momento clou nel pomeriggio al Teatro Ricciardi di Capua con la premiazione degli chef, oltre trenta, tra stellati Michelin e food blogger, arrivati da tutta Italia. Riconoscimenti a junior chef, cuochi e chef, che si sono distinti durante l’anno per la promozione della buona cucina nel mondo.
Tra gli ospiti anche le delegazioni estere dell’Associazione, volute dal presidente Simone Falcini. È lui lo chef che vanta l’apertura sino a oggi di 35 ristoranti in Italia e all’estero, ma è anche il conduttore della prima e della seconda stagione del «Migliore chef Italia», il format sul digitale terrestre Canale Italia e su piattaforma Sky. Tra gli chef con stella Michelin premiati Michele Deleo della Tenuta San Domenico di Sant’Angelo in Formis, comune di Capua, Luigi Salomone del ristorante Re Santi e Leoni di Nola, Michelina Fischetti del ristorante Oasis Sapori Antichi di Vallesaccarda, in provincia di Avellino, e Marianna Vitale del ristorante Sud di Quarto. Le parole di Falcini: «Il premio non è dietro pagamento, non è automatico e non è dovuto, per questo ha un enorme valore nel panorama della ristorazione. Siamo molto orgogliosi dei passi fatti sino a oggi come associazione. Il premio che Aic conferisce è il coronamento della fatica quotidiana che ogni professionista mette ogni giorno per regalare momenti di convivialità ed emozione sulle tavole dei propri clienti. Abbiamo pensato a un premio che si distinguesse da tutti gli altri. Non abbiamo trascurato chi non fa il mestiere da molti anni, estendendolo anche agli junior chef, che, anche se giovani, quotidianamente si adoperano nelle cucine di tutto il mondo. Anche loro devono veder riconosciuto l’impegno e la fatica che ci mettono. Il premio vuole essere una spinta per continuare quotidianamente con la stessa grande volontà a diffondere la buona cucina nel mondo». Antimo Migliaccio, il mago atellano dei fuochi, le sue parole: «Una gioia enorme aver collaborato con chef dello spessore di Simone Falcini e con tutto il gruppo dirigente dell’Aic. È stata una grandissima soddisfazione aver portato nella mia terra campana il prestigioso premio, tra i più ambiti riconoscimenti italiani. Per la buona riuscita dell’evento abbiamo attivato una complessa macchina organizzativa che si è avvalsa del contributo di tantissimi amici a cui rivolgo un immenso grazie».
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