Quando la pelle si macchia, i vizi capitali dell’estate
(Enzo Battarra) – Tempo di autunno, tempo di macchie. La pelle arriva a settembre con tutti i segni di un’esposizione il più delle volte incontrollata al sole. Sono passati decenni da quando i genitori, inconsapevolmente, obbligavano i loro figli a sottoporsi all’esposizione dei raggi ultravioletti in virtù di un beneficio il più delle volte presunto. E si minimizzava in caso di eritema solare, che altro non è se non una vera e propria ustione. E tutti i sintomi soggettivi e oggettivi del danno cutaneo erano considerati un tributo da pagare sull’altare del dio Sole. Certo, di bambini con il rachitismo oggi se ne vedono proprio pochi, ma in compenso sono vertiginosamente aumentati i melanomi e i carcinomi cutanei, a volte con prognosi anche peggiori della malattia osteo-articolare. Poi si è capito che per prevenire il rachitismo non era certo necessario sostare ore e sole al sole, ma bastavano anche pochi minuti trascorsi in una via cittadina o sul terrazzo di casa propria.
Ma c’è chi ama credere ancora alle vecchie regole, magari per dare una giustifica a se stesso rispetto a tutte le acclarate imprudenze commesse sulle spiagge e sulle acque in estate. Nessuno vieta l’acquisizione di una lieve abbronzatura, di una tintarella che si sviluppi gradualmente con quelle tonalità ambrate. Ma non certo al prezzo di sostare ore e ore al sole, di applicare filtri solari inappropriati o addirittura di non utilizzarli proprio, di scendere in spiaggia o di andare in barca proprio negli orari centrali della giornata, quelli che indurrebbero tutti a essere prudenti e a rifugiarsi in luoghi freschi. Lo stesso ragionamento vale ancor più per l’esposizione ai raggi ultravioletti artificiali.
Le conseguenze di questi stili di vita scorretti sono a breve, a medio e a lungo termine. I danni più immediati sono proprio le scottature e le macchie scure, che compaiono nelle zone maggiormente esposte alla luce, come il viso e il dorso delle mani. Vero è che le antiestetiche macchie brune insorgono nelle donne anche per motivi ormonali, come la gravidanza o l’assunzione di contraccettivi, ma è pur sempre il sole a favorirne lo sviluppo e la crescita. E man mano che la macchia si estende e si scurisce è sempre più difficile e costoso schiarirla. A questo fenomeno contribuiscono anche i profumi e le essenze contenute in creme e in cosmetici che favoriscono ancor più con l’esposizione al sole la comparsa delle macchie brune. A queste manifestazioni cromatiche si aggiungono nel medio termine altri danni estetici legati sempre all’esposizione al sole, come la comparsa precoce di rughe, legata alla perdita di elasticità della pelle. Le fibre elastiche vengono infatti danneggiate dai raggi ultravioletti. Comparsa di macchie e rughe va sotto il nome di fotodanneggiamento o, per rendere ancor meglio l’idea, di fotoinvecchiamento, cioè acquisizione precoce di un aspetto vecchieggiante legato all’eccessiva esposizione al sole.
Tutto questo rappresenta la conseguenza a breve e a medio termine di un errato stile di vita. Ma a medio e lungo termine c’è un pericolo maggiore da prendere in considerazione. Ed è la comparsa dei tumori cutanei. L’insorgenza di melanomi o di epiteliomi è facilmente legata non all’esposizione recente dell’adulto al sole, ma proprio a quegli eritemi solari dell’infanzia o all’esposizione progressiva incauta perpetrata fin dai primi decenni di vita e proseguita anche nell’età cosiddetta matura. Insomma, prima di crogiolarsi al sole ognuno una riflessione dovrebbe pur farla!
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