Reggia di Caserta, un giglio d’artista firmato Mimmo Paladino
Maria Beatrice Crisci
– «La Festa dei Gigli ha una tradizione centenaria a metà tra tradizione e folklore. Quella di Nola è una comunità che vive e si racconta grazie a questa festa conosciuta in tutto il mondo». Così il commissario del Comune di Nola, Anna Manganelli in occasione della presentazione del Giglio d’artista realizzato da Mimmo Paladino per la festa del gigli del 2014. L’installazione in uno dei cortili di Palazzo Reale. A fare gli onori di casa il direttore Mauro Felicori, il presidente della Fondazione Festa dei Gigli Lorenzo Vecchione, il responsabile dell’Agenzia di sviluppo dell’area nolana Vincenzo Caprio. La festa è inserita dal 2013 nel Patrimonio dell’umanità Unesco e rientra nella rete delle grandi macchine a spalla.
«In Campania – ha sottolineato il direttore Felicori – c’è un territorio meraviglioso, ma c’è anche una grande tradizione di feste popolari che va fatta conoscere. In quest’ottica la Reggia ha stretto un protocollo d’intesa per la valorizzazione della Festa del Giglio di Nola e da qui l’evento di oggi». Per il presidente della Fondazione Vecchione «l’importante è esportare tutto ciò che è tradizione in modo coordinato anche con altre realtà del territorio».
Sono otto i Gigli che a giugno danzano sulle spalle di 120 cullatori in onore di San Paolino, vescovo di Nola e patrono in secondaria della Campania. Nel cortile della Reggia anche la Barca, simbolo della storia che ispira il secolare evento con riferimento a quella che riportò San Paolino a Nola. L’esposizione della macchina da festa sarà visibile fino a 27 settembre prossimo e gode del patrocinio della Regione Campania, della Città di Nola, della Fondazione Festa dei Gigli, dell’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia e Rete delle grandi macchine a spalla.
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