Riti e tradizioni, festa dell’Ascensione a Piedimonte di Casolla

Riti e tradizioni, festa dell’Ascensione a Piedimonte di Casolla

Luigi Fusco

-Dopo un anno di interruzione, riprendono i solenni festeggiamenti in onore del SS. Salvatore presso il borgo medievale di Piedimonte di Casolla. Tra oggi e domani domenica 16 maggio, nel rispetto delle norme anti-covid, si svolgerà il programma liturgico. L’evento coincide con la sesta domenica dopo Pasqua. Generalmente, per l’occasione, viene portata in processione la statua di Cristo risorto con la bandiera crociata, conservata presso la Chiesa di San Rufo Martire. Il parroco dell’arcipretura di Casolla-Piedimonte di Casolla e Mezzano, don Nicola Lombardi, nel presentare la manifestazione, ha sottolineato l’importanza della preghiera in questo particolare momento storico che sta attraversando l’umanità intera, invitando i fedeli a seguire gli appuntamenti in programma, ma in maniera contenuta rispetto alle passate edizioni. Non mancheranno però i tradizionali rituali, caratterizzati da un evidente sincretismo pagano-cristiano, che da anni accompagnano la festività.

Il primo riguarda la benedizione e distribuzione del “tortano”, pane da forno di foggia arrotondata, la cui preparazione è di solito legata al tempo “pasquale”. Proprio per la sua singolare forma, in quanto si tratta di una sorta di cerchio intrecciato, è da ritenersi un alimento carico di simbolismi, i quali alludono alla fertilità della terra e alla ciclicità della vita. L’altro rito, le cui origini si perdono nella “notte dei tempi”, è legato alla benedizione dell’acqua.

Attraverso un’apertura posta ai piedi della scala in pietra della Chiesa di San Rufo vi è un piccolo pozzo al cui interno scorre l’acqua proveniente dal settecentesco acquedotto “carolino”. La tradizione vuole che un giovinetto si cali al suo interno per raccogliere l’acqua attraverso una singolare brocca in terracotta chiamata cecerielle. Condotta in superfice viene poi benedetta dal parroco ed il primo a bere l’acqua deve essere un bambino di età inferiore ai 7 anni, in quanto sta a rappresentare il futuro, cioè il buon auspicio per il raccolto che verrà con l’approssimarsi della “bella stagione”, pertanto è importante che ogni fedele abbia un proprio cecerielle, in modo da evitare il travaso dell’acqua e l’interruzione dell’antico rito propiziatorio.

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Luigi Fusco - Docente di italiano e storia presso gli Istituti Superiori di Secondo Grado, già storico e critico d’arte e guida turistica regione Campania. Giornalista pubblicista e autore di diversi volumi, saggi ed articoli dedicati ai beni culturali, alla storia del territorio campano e alle arti contemporanee. Affascinato dal bello e dal singolare estetico, poiché è dal particolare che si comprende la grandezza di un’opera d’arte.

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