Romanzi dimenticati e onomastici, omaggio a Santa Fabiola
-Nel 1854, Nicholas Weisman, arcivescovo di Westminster, scrisse un romanzo storico intitolato Fabiola o la chiesa delle catacombe. Un vero e proprio omaggio letterario a Santa Fabiola, nobile matrona romana vissuta nel IV secolo d.C., il cui dies natalis cade il 27 dicembre. Appartenente alla gens Fabia, nonostante la sua fede cristiana divorziò dal primo marito; rimasta vedova del secondo, fece penitenza e venne accolta al servizio della Basilica Lateranense quando era pontefice Siricio. Pervasa dalla dottrina di San Girolamo, dedicò il resto della vita alla preghiera e alle attività di carità. Nel 395, si trasferì a Betlemme, vivendo nel monastero fondato da Santa Paola, per poi tornare a Roma, al tempo delle prime invasioni barbariche. Con il senatore Pammachio istituì lo xenodochio di Porto, presso la foce del Tevere, per offrire cure e ospitalità ai pellegrini poveri. Ai suoi funerali partecipò l’intera popolazione romana, quale segno di ringraziamento per le opere compiute.
Partendo da queste notizie storiche, Weisman definì il suo racconto che, inoltre, doveva avere uno scopo didascalico: sensibilizzare alla fede cattolica i lettori, soprattutto quelli anglosassoni. Difatti, l’autore era stato nominato presule di Westminster da Papa Pio IX con l’obiettivo di far accrescere la comunità cristiana in Inghilterra.
Nel romanzo viene esaltato l’eroismo dei martiri della chiesa, durante la persecuzione dioclezianea, e celebrata la conversione al cristianesimo di Fabiola. Al di là dell’aspetto narrativo, il libro risulta essere un’interessante fonte documentaria, in quanto vi sono descritti i costumi dei primi cristiani e, soprattutto, vi sono riportate le teorie circa l’esistenza di un quarto Re Magio e dell’usuraio ebreo Efraim.
La trama si sviluppa nella città di Roma, in un arco di tempo che va dal 302 al 318, cioè dagli anni delle oppressioni di Diocleziano al periodo immediatamente successivo all’Editto di Milano di Costantino. Nel racconto, con Fabiola si avvicendano altri personaggi, i cui nomi ricorrono nell’onomastica dei santi e dei beati della chiesa cristiana, quali Sebastiano, Agnese, Cassiano, Cecilia e Tarcisio. La figura di quest’ultimo entusiasmò molto i lettori, tanto che il suo culto ritornò in auge poco dopo la pubblicazione del volume stesso. Grazie a Weisman, il nome Fabiola iniziò a diffondersi ovunque, per poi esser inserito in tutti i libri onomastici.
La fortuna del romanzo si confermò anche in seguito, specialmente in campo cinematografico; vennero, difatti, prodotti ben due film, uno nel 1919 l’altro nel 1949, aventi per titolo Fabiola, pellicole in cui sostanzialmente si esaltava l’opera salvifica della Chiesa di Cristo.
Luigi Fusco – Docente di italiano e storia presso gli Istituti Superiori di Secondo Grado, già storico e critico d’arte e guida turistica regione Campania. Giornalista pubblicista e autore di diversi volumi, saggi ed articoli dedicati ai beni culturali, alla storia del territorio campano e alle arti contemporanee. Affascinato dal bello e dal singolare estetico, poiché è dal particolare che si comprende la grandezza di un’opera d’arte.
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