Sacco di Capua. La città ricorda con una messa in suffragio
Luigi Fusco -Cinquecentoventitrè è il numero degli anni trascorsi dall’efferato Sacco di Capua perpetrato ai danni della città da Cesare Borgia.
Come da tradizione, l’Arciconfraternita di Santa Maria delle Grazie-vulgo Santella si appresta a rinnovare
l’anniversario della tragedia con una messa in suffragio dei defunti che verrà celebrata presso la cattedrale il prossimo 24 luglio alle 18:00.
Dopo la funzione religiosa gli stessi confratelli deporranno una corona ai piedi del monumento ai caduti.
Cesare Borgia, meglio conosciuto come il duca Valentino nonché figlio di papa Alessandro VI, nell’anno
1501 invase Capua trucidando con il suo esercito migliaia di persone. Il suo non fu soltanto un atto di
conquista di uno dei centri più importanti del Regno di Napoli, ma una vera e propria vendetta condotta nei confronti dell’allora sovrano di Napoli Federico d’Aragona che gli aveva negato la mano della figlia Carlotta.
Invadere Capua significava, inoltre, prender possesso della “Chiave del Regno”, poiché la cittadina era
considerata una roccaforte a tutti gli effetti per il suo notevole ed efficace sistema di difesa posto a nord
della Campania.
Insieme al Valentino vi era anche il generale francese Bérault Stuart d’Aubigny con il suo esercito.
Per ben quattro giorni Capua venne accerchiata. Fu, poi, lo stesso ufficiale transalpino a contrattare la resa per una somma di 40.000 ducati che dovevano essere pagati entro le ore 15.00 del 24 luglio.
Prima che scadesse il termine della capitolazione, stabilito alle 13.00, Cesare Borgia ordinò di far aprire le
porte della città: la Tifatina, la Capuana, del Castello e delle due Torri. Giunti i soldati in piazza dei Giudici, il Valentino scatenò l’inferno, facendo mettere a ferro e fuoco l’intero centro, sostenendo qualsiasi tipo di
razzia e suggerendo quanti più omicidi possibili: di civili ed ecclesiastici. Le fonti riportano che i morti
furono 2125.
Nel ricordo della strage venne fondata l’Arciconfraternita della Morte e vennero costruite sia la Chiesa di
Santa Maria delle Grazie, in prossimità di un’ansa del Volturno, e la Cappella della Morte nel luogo dove si
era accampato l’esercito francese del d’Aubigny: struttura ancora oggi visibile sotto il ponte che da Capua conduce a Sant’Angelo in Formis.
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