Salviamo la Reggia di Caserta? No, grazie! Si è già salvata
(Beatrice Crisci) “Salviamo la Reggia di Caserta”: questo il nome del gruppo Facebook nato già da alcuni anni, i cui moderatori sono Dario e Mauro Salvelli e Nando Astarita. In questo momento si contano 5457 membri, certo un bel numero! E fu certamente una legittima intuizione creare un gruppo che avesse come obiettivo quello di salvare la Reggia. A quell’epoca il palazzo vanvitelliano si trovava in palese difficoltà, dove ogni elemento negativo, legato o meno a un pur evidente parziale degrado, veniva amplificato ed esasperato. La Reggia, pur palesando il suo malessere, era diventata oggetto di un attacco mediatico sulla cui buona fede c’è ancora oggi molto da dubitare. Va anche detto che quella campagna di stampa così diffamatoria è servita però a convincere il Ministero a impegnare energie e risorse per far risalire la china. Di questo si sono fatti carico anche alcuni casertani autentici. E tra le iniziative mediatiche corrette c’è stata certamente la creazione del blog “Salviamo la Reggia di Caserta”.
Ora, a distanza di tempo, e dopo aver assaggiato la cura Felicori, una vera e propria terapia intensiva fatta di risultati concreti e di un forte impatto mediatico positivo, il titolo del blog ha un sapore desueto. La Reggia di Caserta va ancora salvata? Suvvia, la Reggia si è salvata. In primis perché capace di salvarsi da sola, e questo per merito di re Carlo e di un architetto come Luigi Vanvitelli. E poi perché il direttore Mauro Felicori è riuscito a ribaltare, a sovvertire quella strisciante persecuzione che avrebbe voluto inficiare il giudizio incantato che da sempre il mondo intero esprime sul monumento. Alla grande intuizione di aver creato questo gruppo con questo nome, gli stessi fondatori dovrebbero forse pensare oggi a un nuovo slogan.
Inoltre, è successo nelle scorse ore e occasionalmente anche nei giorni precedenti che qualche facebooker alla ricerca di visibilità abbia utilizzato frasi scortesi e immagini di comodo per convincere gli altri membri del gruppo che la Reggia sia agonizzante e che il suo Direttore sia un incapace. Libero di farlo, è ovvio, anche se le finalità sono ben palesi. E significativa è stata la levata di scudi dei casertani, finalmente postisi al fianco del loro monumento-simbolo, criticando violentemente chi ama denigrarlo e chi facendo ciò gioca contro l’economia della città. E ancor più significativa è stata la solidarietà nei riguardi di Mauro Felicori, che, stanco di essere tirato in ballo in modo così capzioso, ha deciso di abbandonare il gruppo. Anche altri hanno deciso di volerlo seguire in questa decisione. Tutto per la responsabilità di troller che non andrebbero mai alimentati.
Giusto invitare Felicori a rimanere nel gruppo, giusto non abbandonarlo. I membri che tengono a cuore Caserta e la sua economia sanno ben distinguere gli interventi, anche critici, costruttivi da quelli mossi dal solo desiderio di conquistarsi uno speaker corner. Lunga vita alla Reggia, e lunga vita al gruppo. Magari con un nuovo nome: “La Reggia si è salvata, ora tocca a tutti migliorarla”.
@beatricecrisci
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