San Francesco non fu il primo, è a Teano il presepe più antico
– Ancor prima della rappresentazione della natività di Greccio, il cui apprestamento si deve a San Francesco d’Assisi, è la raffigurazione presepiale di Teano, che, al momento, risulta essere la testimonianza epifanica più antica conosciuta al mondo. Trattasi di una opera musiva su marmo, di età tardo-imperiale, conservata presso il locale Museo Archeologico dell’Antica Sidicinum, in cui sono raffigurati i santi Pietro e Paolo posti affianco alla scena dell’Adorazione dei Magi.
Rinvenuto agli inizi del Novecento, nel corso degli scavi condotti presso un’antica necropoli, il mosaico stesso era parte integrante di una tomba. Dopo la sua scoperta, venne acquistato dall’allora direzione del Museo del Complesso Monumentale della Certosa di San Martino di Napoli, forse per essere collocato all’interno della sezione presepiale insieme alle altre raccolte di pastori di età medievale e moderna.
Per quanto l’opera si presenti mutila in alcune sue componenti ornamentali, sono abbastanza identificabili i soggetti ricordati. Nello specifico, la scena che desta maggiore curiosità è quella relativa all’adorazione dei re Magi; al di là della sua valenza iconografica, da intendersi primigenia nella sua natura compositiva. È interessante notare come l’intera raffigurazione in oggetto sia stata concepita secondo canoni stilistici afferenti a modelli pittorici e musivi di età imperiale: le toghe dei due apostoli, i preziosismi delle vesti della Madonna e del Bambino e, soprattutto, l’abbigliamento dei Magi concepito alla stessa stregua dei costumi indossati dalle popolazioni barbariche, dal berretto frigio ai pantaloni lunghi. Dagli studi effettuati, sia in passato sia in tempi recenti, è emerso che il mosaico era parte integrante del sepolcro di Geminia Felicita, discendente della gens Geminia.
Il tipo di soggetto scelto per la sepoltura ha suggerito, infine, la datazione dell’opera musiva, riferibile al IV secolo d.C., cioè al tempo del primo processo di cristianizzazione dell’intera area sidicina.
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