San Leucio è Ars et Vita, arriva la Carne viva di Nadia Verdile

San Leucio è Ars et Vita, arriva la Carne viva di Nadia Verdile

Nella Cappella Reale di San Ferdinando re, a San Leucio, venerdì 11, alle 19, sarà presentato l’ultimo libro di Nadia Verdile, Carne viva. Una saga italiana tra Otto e Novecento, per i tipi di Pacini Fazzi Editore. L’evento rientra in Ars et Vita, il cartellone promosso dalla Pro Loco Real Sito di San Leucio, di cui è presidente Domenico Villano. «In meno di un mese – dice Villano – il libro di Verdile ha raccolto grandi consensi di critica e apprezzamento dei lettori e viaggia verso la prima ristampa. Siamo felici di averla con noi. Non è la prima volta, non sarà l’ultima. Da venerdì scorso siamo ripartiti con i nostri incontri in presenza, siamo ripartiti dalla cultura, dall’amicizia, in questo meraviglioso borgo. Tutti insieme». Terza tappa casertana della scrittrice, la presentazione di venerdì vedrà la partecipazione di don Battista Marello, Domenico Villano, Donato Tartaglione. A parlare con l’autrice Fosca Pizzaroni. Dopo sedici libri di taglio storico – biografico e sette didattici, la scrittrice molisana, adottata da Caserta, approda al romanzo storico. «Carne viva – scrive Tonino Danese, critico letterario – è una storia d’amore struggente e la storia di una terra, è il grido disperato degli ultimi, dei sognatori, di chi ha sempre lottato per costruirsi un futuro. E’ un libro che sa di fame e terra, di sogni e speranze. Dalle sue pagine emerge l’umido di case senza riscaldamenti, di fuliggine di camini, di sudore, soprusi, disperazione ma anche di semplice e struggente bellezza. Un libro in cui la piccola storia, quella personale, che sarebbe dimenticata e una tra le tante se non raccontata nella forma del romanzo, viene sospinta e condizionata dagli eventi e dal vento della grande storia. E’ una storia che parte alla fine dell’800 in un paese del basso Molise e attraversa le montagne per arrivare a Macchiagodena, poi a Isernia, Napoli e, per mare, a New York. Ci sono i signori e ci sono i poveracci, separati da un’odiosa linea di demarcazione sociale tracciata da una mano crudele che puzza di ricchezza ostentata. Nadia Verdile racconta l’Italia post unitaria, spaccata in due, dove i ricchi erano ricchi e sempre più ricchi e i poveri tali e sempre più poveri. I ricchi che nascondevano la loro puzza morale con palazzi, carrozze, vestiti e profumi e i poveri che sapevano di fatica e morte. Un’Italia segnata dalla questione meridionale. Un Sud passato dai Borbone ai Savoia, in cui l’arretratezza culturale marcava le differenze sociali; in cui il passaggio tra regni non ha portato i benefici sperati, alimentando le rivendicazioni della povera gente, che però erano urla nel deserto». L’incontro si svolgerà nel pieno rispetto della normativa antiCovid.

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Maria Beatrice Crisci
Maria Beatrice Crisci 10080 posts

Mi occupo di comunicazione, uffici stampa e pubbliche relazioni, in particolare per i rapporti con le testate giornalistiche (carta stampata, tv, radio e web).Sono giornalista professionista, responsabile della comunicazione per l'Ordine dei Commercialisti e l'Ordine dei Medici di Caserta. Collaboratrice de Il Mattino. Ho seguito come addetto stampa numerose manifestazioni e rassegne di livello nazionale e territoriale. Inoltre, mi piace sottolineare la mia esperienza, più che ventennale, nel mondo dell'informazione televisiva, come responsabile della redazione giornalistica di TelePrima, speaker e autrice di diversi programmi. Grazie al lavoro televisivo ho acquisito anche esperienza nelle tecniche di ripresa e di montaggio video, che mi hanno permesso di realizzare servizi, videoclip e spot pubblicitari visibili sulla mia pagina youtube. Come art promoter seguo alcune gallerie d'arte e collaboro con alcuni istituti scolastici in qualità di esperta esterna per i Laboratori di giornalismo. Nel 2009 ho vinto il premio giornalistico Città di Salerno.

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