San Rocco e il cane, il santo pellegrino che salvava dalla peste

San Rocco e il cane, il santo pellegrino che salvava dalla peste

Tiziana Barrella

-Immediatamente dopo la festa dell’Assunzione, si celebra la memoria di un santo di cui si conosce veramente poco da un punto di vista autobiografico, sebbene la sua popolarità fu elevatissima poiché ritenuto capace di guarire dalla peste e dalle malattie infettive come san Sebastiano (20 gennaio), patrono di Caserta e di altri 36 comuni. I due santi vengono considerati come i due guardiani che proteggono dalle epidemie  e secondo alcuni, la collocazione delle due ricorrenze a distanza di sei mesi l’uno dall’altra, non è del tutto casuale.

San Rocco è rappresentato in moltissime chiese e cappelle con il suo fedele cane bianco, che la leggenda vuole, avesse aiutato il santo a sostenersi durante la malattia che egli stesso aveva contratto per offrire il proprio aiuto agli appestati. Il cane, quotidianamente, leccava le ferite del santo e   portava un pezzo di pane a san Rocco che fu così in grado di guarire definitivamente. San Rocco, il santo pellegrino, è considerato anche il protettore dei cani, animale considerato fortemente consolatorio anche nella parabola del mendicante Lazzaro, in cui i cani leccavano le piaghe del pover uomo.

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Avvocato del Foro di Santa Maria Capua Vetere. Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Giuridico Italiano. Segue numerose attività formative per alcune Università italiane. Svolge docenza e formazione per enti pubblici, privati e università. Profiler e studiosa di criminologia e psicologia comportamentale, nonché specializzata già da anni, nello studio della comunicazione non verbale e del linguaggio del corpo, con una particolare attenzione rivolta al significato in chiave criminologica delle azioni eterolesive ed autolesive, necessarie per la redazione di un profiling.

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