Sant’Agata, la città di Capua festeggia la sua patrona
-La città di Capua si prepara a festeggiare la sua santa patrona Agata in occasione della sua ricorrenza
prevista per domenica 5 febbraio.
Sarà Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Salvatore Visco, Arcivescovo della Diocesi di Capua, a
celebrare la Santa Messa che si terrà, alle 11.30, in Cattedrale.
I capuani sono molto legati a Sant’Agata, nata e vissuta a Catania nel III secolo, e la loro venerazione ha
origine dall’arrivo in città, al tempo dei longobardi, della sua preziosa mammella.
Ad Agata sono, inoltre, legati una serie di eventi prodigiosi rimasti nella memoria collettiva locale,
soprattutto per quanto riguarda la vicenda dell’invenzione della sua reliquia.
Secondo la tradizione, la sua mammella era stata collocata, da tempo immemore, all’interno di un piccolo
tempio innalzato al di sopra del monumentale campanile romanico del duomo. A seguito del suo crollo,
avvenuto durante il terremoto del 1456, venne ritrovata dal cardinale Giordano Caetani d’Aragona che le
diede una nuova sistemazione all’interno della Cappella del Tesoro.
Come da consuetudine secolare, durante la sua solennità viene ancora oggi esposto in cattedrale il suo
busto reliquiario in argento, opera realizzata, agli inizi del Settecento, dall’orefice napoletano Giovan
Battista Buonacquisto.
Invocata contro la peste, ma anche per arrestare eruzioni e terremoti, la consueta iconografia di Sant’Agata è, spesso, assimilabile a quella di un’eroica popolana: mistica e sensuale allo stesso tempo.
Nella stessa cattedrale capuana si conserva, poi, anche un pezzo del manto che, secondo la leggenda,
venne utilizzato da una pia donna per coprirla mentre veniva martorizzata sui carboni ardenti.
Un’altra versione del medesimo prodigio riporta, invece, che lo stesso mantello era di colore bianco e
divenne rosso al solo contatto con il fuoco della fatidica brace del supplizio.
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