Segno e materia da Spazio Vitale, in mostra il mitico dualismo
Segno & Materia. Questo il titolo della doppia personale a cura di Luigi Fusco che sarà inaugurata venerdì 12 febbraio alle 18,30 nella galleria Spazio Vitale di Aversa (piazza Marconi, 12). In esposizione le opere di Antonella Botticelli e Raffaella Vitiello.
Nel testo di Luigi Fusco si legge: «Insiste, di frequente, nella migliore produzione d’arte contemporanea una interessante speculazione, di forma e di sostanza, in cui viene messo in evidenza il dualismo che intercorre tra il segno e la materia. L’origine di questa dicotomia, la cui natura è spesso dialogica, va scoperta ed analizzata in maniera strutturale. Al riguardo, le opere d’arte vanno viste, ma soprattutto vanno vissute nella loro interezza formale e stilistica, pertanto è riduttiva la “valutazione di tipo spontaneo”, il cui effetto tende, spesso, a far manifestare, in chi osserva, sentimenti o considerazioni alquanto contrastanti. Ogni singolo lavoro è la risultanza dell’insieme di una serie di fattori, quali il gesto, la cultura e lo stile di un determinato autore, la cui formazione può essere affine o divergente con quella di un altro artista; interessante, poi, diventa la ricerca di un fil rouge, cioè l’individuazione di un filo conduttore che riesca a collegare le esperienze artistiche di uno o più maestri impegnati nella diffusione dei linguaggi visivi contemporanei».
Il curatore ancora aggiunge: «Il dicotomico paragone tra le opere di Antonella Botticelli e Raffaella Vitiello ci pone proprio di fronte a tale dinamica, in cui si evince, in modo subitaneo, quanto l’arte possa essere, di continuo, messa a confronto. Tra le due artiste insiste una dialettica serrata, in cui stili, culture e introspezioni psicologiche si incontrano per celebrare, insieme, la propria raggiunta Kunstwollen».
E poi:«Armonico è il percorso all’interno delle loro opere, che si fondono e si confondono, pur conservando una propria autonomia figurativa. Affinità e divergenze si completano, lasciando spazio e immaginazione in chi le osserva e ne coglie l’essenza della grazia artistica. A margine di ogni plausibile considerazione di tipo estetico, non resta che l’entità stessa dell’opera d’arte di entrambe, la sola ed esclusiva volontà creativa, il cui genio resta indiscusso. Forme, dimensioni, cromie e, appunto, segni e materie: tutti elementi che si palesano, sia nei lavori di Antonella che di Raffaella, in maniera equilibrata; i soggetti ed i temi raffigurati da entrambe attraggono anche per il loro impatto iconografico. Essi sono il tramite visivo che consente allo spettatore di entrare in una sorta di conversazione cifrata non attraverso le parole, ma tramite la pittura, il cui compito è, infine, quello di farci scoprire quanto l’arte sia importante ed utile a spiegare la natura umana e quella dell’universo a noi conosciuto».
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