Seta di San Leucio, da Napoli a Valencia cinque artisti casertani
Maria Beatrice Crisci (in copertina Carlo De Lucia) -“Per la seta, da Napoli a Valencia”. E’ il titolo della mostra che sarà inaugurata domani 3 maggio alle 17.30 presso la sede di Movimento Aperto in via Duomo 290 /c Napoli. 15 artisti italiani e spagnoli intervengono su damaschi della Real Fabbrica di San Leucio. L’esposizione è a cura di Salvador Torres e di Enzo Trepiccione. La mostra resterà aperta fino a mercoledì 22 maggio (lunedì e martedì dalle 17,00 alle 19,00 – giovedì dalle 10,30 alle 12,30). Successivamente sarà al Museo Valencià de la Festa – Algemesi (Valencia) dal 4 al 31 ottobre 2024. Tra i 15 artisti in mostra, cinque sono della provincia di Caserta. Carlo De Lucia, Battista Marello, Enzo Trepiccione, Peppe Ferraro e Vittorio Vanacore. Una esposizione questa il cui intento è quello di valorizzare la storia di un prodotto antico quale la seta, attraverso le infinite opportunità creative che continua ad avere, ed affida questo compito al lavoro di quindici artisti contemporanei. Nel testo a cura di Ilia Tufano si legge: «Valencia, come Napoli, è città della seta. Nel 1778 ebbe inizio la singolare utopia del Borgo di San Leucio, presso Caserta, ad opera del re Ferdinando I, figlio di Carlo di Borbone, che regnò prima a Napoli e poi in Spagna: intorno ad una manifattura di seta una colonia di operai, un codice di leggi molto avanzato, quartieri modello, ospedale, coltivazioni, che ne consentivano l’autonomia alimentare e perfino una fabbrica di maccheroni. La manifattura ha continuato a produrre, sopravvivendo ai mutamenti politici ed istituzionali, produce anche oggi stoffe seriche di gran pregio nel gusto della tradizione. Sono proprio i damaschi di San Leucio, generosamente donati a costituire il filo di seta che unisce in questa mostra quindici artisti italiani e spagnoli, chiamati ad intervenire , ciascuno secondo il proprio linguaggio, su questo tessuto ricco di storia». Questi passaggi che riguardano gli artisti della provincia di Caserta: «CARAVANSERRAGLIO di Carlo De Lucia allude al nostro tempo attraverso la parola araba che ricorda i viaggi delle carovane con le quali la seta viaggiava. Peppe Ferraro in STRATIFICACIONES pone l’accento sulla materia serica, di cui evidenzia colore e luce. Battista Marello nella sua PESCA MIRACOLOSA ricama sulla seta. Enzo Trepiccione entra invece NEL GIARDINO DEL MAGO, e nella dimensione del sogno, traendone gli umili archetipi di autentico valore : cose di poco conto cui la seta dona splendore. Brandelli di stoffa, ferro rugginoso ospitano figurine ritagliate nella carta in SENZA TITOLO di Vittorio Vanacore e le preziose volute della seta sembrano memorie di un naufragio».
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