Ship, shippare, shippers: il lato romantico delle serie tv

Ship, shippare, shippers: il lato romantico delle serie tv

Adriana Marinelli

-La serie più chiacchierata del momento, Mare Fuori, che negli ultimi mesi ha letteralmente spopolato, è divenuta un fenomeno social che parla dei giovani e ai giovani. Fin dalle primissime scene della terza stagione che hanno posto in primo piano Carmine e Rosa, ogni fan che meriti di essere chiamato tale ha percepito la portata della chimica tra i due personaggi. Nel gergo giovanile li definiamo shippers, quei ragazzi che hanno iniziato non solo a parteggiare per una determinata coppia di un’opera fittizia, ma a seguirne animosamente le vicende, sperando in scene che li vedano direttamente coinvolti.  

Quello che viene considerato un neologismo caratterizzante la nuova GEN Z, in realtà ha alle sue spalle una vicenda linguistica e culturale abbastanza curiosa. Si tratta di un prestito dall’inglese, quello che Treccani (2019) definisce come “semiadattamento formale” di un vocabolo straniero, che, italianizzato, assume le fattezze talvolta di un verbo, talvolta di un sostantivo. Tuttavia, tale fenomeno non appartiene esclusivamente alle nuove generazioni, ma si può ascrivere ai fan di tutti i tempi. La voce ship, nella sua accezione di verbo (shippare) e di sostantivo (shipper) non ha nulla a che vedere con l’atto del rubare come l’omofonia con l’italiano sembra suggerire, né tanto meno con navi e spedizioni. In quanto riduzione del vocabolo relationship sta ad indicare quel forte coinvolgimento emotivo che, in ambito televisivo, una determinata e particolare coppia suscita in uno spettatore.

Sebbene sia un conio attribuito alle nuove generazioni, il vocabolo shipper in questa accezione “romantica” fa la sua comparsa per la prima volta in contesto televisivo su un forum della serie tv The X Files alla fine degli anni Novanta. È quanto riporta il Merriam Webster, che aggiunge anche l’evoluzione che il vocabolo subisce da una originaria forma relationshippers, ridotta poi in quella che conosciamo come shippers e che, nella sua accezione di verbo e sostantivo, popola i social dei giovanissimi. Un altro prodotto a cui il termine è accomunato sono le fan fiction, che nascono dall’incontro tra le serie tv e la fervida immaginazione dei fan.

Si pensi che, spulciando sul Web, è possibile reperire un glossario terminologico relativo al linguaggio specialistico che caratterizza questo dominio, e shipper rientra tra le voci in assoluto più rilevanti. Enfatizzando non solo la storia di una determinata coppia, ma il coinvolgimento di uno spettatore nelle vicende di questa, il termine in questione si fa portavoce del duplice significato che in senso più ampio ogni storia porta con sé. Significato che trascende la dimensione audiovisiva, per arrivare a toccare anche quella artistica e letteraria. In questa visione shippers non sono solo i giovanissimi fan di Carmine Di Salvo e Rosa Ricci. Shippers siamo e siamo stati anche noi di Elizabeth e Mr Darcy, di Romeo e Giulietta, di Paolo e Francesca, e di tutte quelle coppie letterarie che da sempre continuano ad affascinare generazioni di lettori e lettrici.

*Dottorato in Studi Linguistici, Terminologici e Interculturali – Università degli Studi di
Napoli “Parthenope”

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Maria Giovanna Petrillo
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Magi Petrillo alias Maria Giovanna Petrillo è professore Associato in Letteratura Francese e giornalista pubblicista. Incardinata presso il Dipartimento di Studi Economici e Giuridici dell’Università degli Studi di Napoli “Parthenope”. Insegna “Abilità Linguistiche in Lingua Francese” e “Civiltà Francofone. Dal 2021 coordina il Collegio Docenti del Dottorato di ricerca in Eurolinguaggi e Terminologie Specialistiche. Formatrice CLIL/EMILE. I suoi campi di ricerca riguardano la letteratura francese e francofona dal XIX secolo all’estremo contemporaneo; alcuni lavori indagano la polarità tra giornalismo, cinema e letteratura.

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