Siamo fatti così… Usare la creatività per parlare ai più piccoli
Armando Rispoli (psicologo/psicoterapeuta) – Credo fermamente che davanti alle difficoltà, dalle più piccole alle più grandi, l’essere umano abbia una sorprendente capacità di attingere da se stesso, dalle proprie risorse interne, per riuscire ad adattarsi allo stress che ne deriva e, con il tempo, a farne fronte. Grazie a questa nostra dote innata ci è possibile scorgere nei problemi opportunità e soffermarci a riflettere sui preziosi insegnamenti che grado di riservarci. Senza ignorare la complessità e la gravità delle situazioni, sulle quali non sempre abbiamo una possibilità di controllo diretto, sono certo che anche in questa pandemia da Coronavirus è possibile attingere da se stessi e, in questo modo, insegnare ai bambini a fare lo stesso.
In questi giorni, ad esempio, facendo ordine tra cassetti e nella libreria ho rivissuto magnifici ricordi di quando anche io collezionavo la serie animata francese della De Agostini, creata da Albert Barillé dal nome Esplorando il Corpo Umano, che ha insegnato a noi bambini degli anni ’80 e ’90 come funziona l’anatomia umana. Ho ricordato nitidamente i batteri bruttissimi azzurro-grigini che bivaccavano allegramente ai piedi del molare di un bambino impaurito e dolorante: inquadratura interno bocca di un bambino che addenta un bel pezzo di torta e, a sua insaputa, fa partire una cascata di zucchero che arriva fino ai temibilissimi nemici. Come un’iniezione di adrenalina, lo zucchero li sveglia, dà loro l’energia necessaria per sollevare pesi, fare flessioni e li fa diventare invincibili.
A quel punto scalano il dente, arrivano in cima e con i loro picconi rompono la parete del povero molare. Il bambino piangeva dal male, e via dal dentista che doveva provvedere prontamente a curare la carie e a farlo guarire con plauso di tutte le cellule. Grazie ad Esplorando il corpo Umano, di cui avevo l’intera collana di libri, sapevo che i linfociti sono una sorta di polizia interna che combatte i microbi, che gli anticorpi, nel cartone animato esserini bianchi volanti, hanno un ruolo importantissimo nella risposta del sistema immunitario. Tifavo come allo stadio per le piastrine, schegge intelligentissime che corrono a riparare le ferite appena cadiamo. E odiavo terribilmente i virus, rappresentati come delinquenti di colore giallo che inquinavano, fumavano e trattavano male gli altri.
Ecco come oggi mi raffiguro il Coronavirus e come propongo di parlare di questo nemico ai propri figli: con una metafora, con termini semplici e con tantissima creatività. Qui di seguito vi ripropongo la storia che ho costruito insieme ad una mia paziente e che ho usato a casa con mio nipote di 7 anni, dopo aver guardato assieme una puntata di Esplorando il Corpo Umano dedicata ai batteri ed ai virus di cui vi riporto il link.
Ho introdotto Il Coronavirus come un esserino che inquina, sporca e che ride quando gli altri stanno male, proprio come quello del cartone animato. Un delinquentuccio che si riproduce e che, fino a qualche giorno fa se ne andava in giro liberamente per invadere quanti più “territori” possibile.
Ho continuato sottolineando che, da quando noi adulti ci siamo accorti che questo esserino minuscolo si stava diffondendo sempre di più, abbiamo deciso di impedire la sua espansione e ci siamo resi conto che per riuscirci era importante la collaborazione di tutti gli italiani, adulti e bambini, nessuno escluso. E’ per questo che, in televisione, più volte al giorno ci stanno ricordando che dobbiamo tutti quanti dare il nostro contributo e che, noi tutti, siamo un po’ preoccupati perché vogliamo che questa battaglia finisca al più presto.
Davanti allo sguardo tenero di mio nipote, con voce rassicurante, gli ho fatto notare che in questi giorni tutti noi stiamo facendo dei sacrifici come ad esempio non andare a lavoro e a scuola, non incontrare gli amici o i parenti e non andare al parco, indossare le mascherine, perché solo in questo modo non permetteremo al malefico Coronavirus di espandersi. Non vogliamo che le persone a cui vogliamo bene si incontrino con questo esserino che è simile a quello dell’influenza e che ha gli stessi sintomi, febbre, tosse, raffreddore, mal di gola e che può trasmettersi stando troppo a contatto con le persone, parlandoci vicino, in luoghi molto affollati e attraverso la saliva.
Quindi, se tutti quanti restiamo a casa, aiuteremo i nostri potentissimi supereroi, i Medici dai camici bianchi, in squadra con i fortissimi Infermieri, nella supermissione di guarire chi si è ammalato e di limitare l’espansione del Coronavirus. Si, anche noi possiamo fare davvero tanto per questa missione speciale: rimanendo nelle nostre fortezze, lavandoci spesso le mani e incitando anche gli amici a fare lo stesso, perché ciò ci darà la forza di sconfiggere il nemico virus.
Per responsabilizzarlo ho infine concordato con lui che, in questi giorni, potremo progettare un disegno che rappresenti i nostri supereroi oppure creare un cartellone da appendere al balcone, montare un video divulgativo, ed insieme diventare un’unica grande squadra che, non appena torneremo alla normalità, avrà ancora di più il piacere di incontrarsi e la voglia di festeggiare la fine di una dura battaglia.
Con questo semplice strumento di dialogo, attingendo da noi stessi, tutti possiamo costruire un racconto con lo scopo di conoscere lo stato d’animo dei nostri bambini e non permettere alla loro curiosità di doversi confrontare con fantasmi spaventosi. Insegneremo così ai giovani adulti l’esistenza della paura, della preoccupazione, ma allo stesso tempo permetteremo loro di fronteggiarla. Infonderemo in loro il senso di comunità e l’importanza delle regole, l’utilizzo della creatività e la forza della comunicazione. Valorizzeremo le figure professionali del nostro paese, e stimoleremo le menti dei nostri bambini ad immaginarsi protagonisti di un mondo migliore. In questo modo potremo seriamente trasformare tale criticità in un’opportunità di rivoluzione culturale per il nostro bel paese e per il futuro delle prossime generazioni. A partire da una semplice canzone che canta: «Siamo fatti così, Siamo proprio fatti così, Viaggia assieme noi, Attraverso il corpo umano…» è possibile guardare al futuro con la giusta positività e sognare un cambiamento in meglio del nostro modo di vivere il mondo.
Link all’episodio su Virus e Batteri: https://www.dailymotion.com/video/x1ffm29
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