Stupro di guerra. A Palazzo Paternò va in scena Spazio Donna
Ilaria Boccagna *
– Spazio Donna quest’anno, in occasione della giornata del 25 novembre, ha scelto di dedicare un momento di riflessione non solo alle donne vittime di violenza domestica, che incontriamo quotidianamente nel nostro lavoro, ma anche a tutte le nostre sorelle che si trovano a vivere scenari drammatici nel resto del mondo: in Kurdistan, in Cile, in Siria…solo per citare alcuni paesi. Lo spettacolo “Stupro di guerra”, che si svolgerà sabato 30 novembre alle ore 17 presso Palazzo Paternò in via San Carlo a Caserta, coniuga insieme riflessione ed arte, poesia e danza, quali canali in grado di suscitare sentimenti profondi sulla situazione delle donne nel mondo, in particolare nei paesi in guerra. Lo stupro è da sempre lo strumento della cultura patriarcale e maschilista, che determina il potere completo dell’uomo sulla donna, considerata “proprietà”. Lo stupro di guerra è, in senso più ampio, il predominio di un popolo su di un altro, colpendo la potenzialità generativa della donna ed al tempo stesso denigrandola nel proprio essere e nell’intimità più profonda. Lo stupro è un crimine d’odio, perché chi lo pratica – e chi lo invoca – odia le donne: le considera incapaci di arbitrio, di scegliere se fare sesso, di essere libere.
Lo stupro fa parte della nostra cultura. E’ stata ed è un’arma di guerra, di scambio economico, di punizione corporale. Lo stupro non è quasi mai un uomo che ti assale nel vicolo mentre torni a casa di notte, è molto più spesso un compagno o un conoscente, che esercita il proprio dominio.
Esattamente un anno fa, il 25 novembre 2018, l’Associazione Spazio Donna firmava il Protocollo d’intesa con la Commissione Territoriale per i Rifugiati Politici, offrendo ascolto e sostegno alle donne richiedenti asilo politico. In un anno di lavoro abbiamo potuto ascoltare, assistere, compartecipare alla nuova grande strage che si consuma sulla pelle delle donne: costrette a fuggire dai loro paesi in guerra, stuprate e violentate come mezzo per pagare il loro viaggio verso un futuro migliore, ma ancor più denigrate e ri-vittimizzate nel nuovo razzismo che avanza nei paesi ospitanti. Nostre sorelle violate, senza colpa, ai margini della società e di loro stesse, spesso costrette a separarsi dai loro figli naturali lasciati in terra patria o costrette a rivivere costantemente il dolore dello stupro con figli nati dalla violenza. Matrigne della propria carne, torturate e violate. Ma pensiamo anche alle donne che combattono per la libertà in Kurdistan, per i diritti in Cile: laddove la donna combatte, viene colpita e zittita con la violenza sessuale, messaggio chiaro e netto del potere maschile e maschilista. Lo stupro è una pratica per ricordare qual è il posto delle donne, perché il sesso è una punizione. Per far imparare, educare, riflettere. Per dare una lezione. La “cultura dello stupro” trasmette il messaggio che le donne devono avere paura degli uomini, in continuazione, che lo stupro incombe sulla testa delle donne se non si comportano bene. E le donne possono solo “fare le brave”, così non succederà loro nulla.
Abbiamo scelto di ascoltare i versi poetici incalzanti di Mariastella Eisenberg, che ci accompagneranno da Andromaca, schiava di Pirro, fino ad arrivare ai giorni nostri con “ECHI”, recitati in diverse lingue dagli artisti di “Voci Confinanti”. In seguito “Lascia ch’io pianga”, celebre aria di Georg Friedrich Händel, sarà interpretata dai giovani ballerini di OmniarteCaserta: musica e danza come metafora delle sofferenze che le donne patiscono a causa delle tante sopraffazioni e violenze. L’essenzialità poetica e la meraviglia melodica creata dalla musica di Handel e dalla coreografia del Maestro Fabrizio Coppo, così come gli “ECHI” lontani dei versi di Stella Eisenberg, saranno espressione viva di comprensione e profonda solidarietà per tutte le donne che quotidianamente vengono brutalizzate e uccise.
L’iniziativa è sostenuta dall’Assessorato alle Pari Opportunità, all’Istruzione e alle Politiche Giovanili del Comune di Caserta e rappresenta l’ennesima importante tappa di REVIVAL, progetto europeo portato avanti da Spazio Donna, a tutela delle donne vittime di abusi.
*psicologa
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