Te Deum del 31 dicembre, il ringraziamento diviene un augurio

Te Deum del 31 dicembre, il ringraziamento diviene un augurio

Luigi Fusco

– Nel mondo cristiano, durante la messa solenne della sera del 31 dicembre, viene cantato il Te Deum. Trattasi dell’inno di ringraziamento al Signore per l’anno appena trascorso; la sua celebrazione avviene in tutte le parrocchie del mondo e, come da tradizione, viene intonato in latino. Certo, questo annus horribilis non spinge al ringraziamento, ma la fede deve portare comunque a rispettare la volontà del Signore e sicuramente permette di augurarsi che il nuovo anno sia profondamente diverso da quello trascorso.

Il suo testo è concordemente attribuito a Niceta, vescovo della Dacia inferiore vissuto nel IV secolo dC. Stando, invece, ad altre leggende, sembra che la sua stesura sia stata redatta da Sant’Ambrogio durante il battesimo di Sant’Agostino, pertanto è anche conosciuto come “inno ambrosiano”.

Il Te Deum è diviso in tre parti. La prima, fino a Paraclitum Spiritum, è una lode trinitaria rivolta al Padre. Dal punto di vista letterario è assimilabile ad un’anafora eucaristica; la seconda, che va da Tu rex gloriæ a sanguine redemisti, è un’esaltazione a Cristo Redentore; la terza, che inizia con Salvum fac, è un susseguirsi di suppliche e versi tratti dal libro dei salmi.

La fortuna di questo inno è legata anche alle elaborazioni musicali fatte da vari autori, come Giovanni Pierluigi da Palestrina, Händel, Mendelssohn, Mozart, Haydn e Verdi. Inoltre, lo si ritrova nel finale del primo atto della Tosca di Puccini. Anche nell’ambito della musica contemporanea ha avuto un considerevole successo, tanto che lo si ritrova nei concerti dei Nomadi e alcuni suoi versi sono stati utilizzati per la colonna sonora del film della Disney Il gobbo di Notre Dame.

Luigi FuscoDocente di italiano e storia presso gli Istituti Superiori di Secondo Grado, già storico e critico d’arte e guida turistica regione Campania. Giornalista pubblicista e autore di diversi volumi, saggi ed articoli dedicati ai beni culturali, alla storia del territorio campano e alle arti contemporanee. Affascinato dal bello e dal singolare estetico, poiché è dal particolare che si comprende la grandezza di un’opera d’arte.

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Maria Beatrice Crisci
Maria Beatrice Crisci 10219 posts

Mi occupo di comunicazione, uffici stampa e pubbliche relazioni, in particolare per i rapporti con le testate giornalistiche (carta stampata, tv, radio e web).Sono giornalista professionista, responsabile della comunicazione per l'Ordine dei Commercialisti e l'Ordine dei Medici di Caserta. Collaboratrice de Il Mattino. Ho seguito come addetto stampa numerose manifestazioni e rassegne di livello nazionale e territoriale. Inoltre, mi piace sottolineare la mia esperienza, più che ventennale, nel mondo dell'informazione televisiva, come responsabile della redazione giornalistica di TelePrima, speaker e autrice di diversi programmi. Grazie al lavoro televisivo ho acquisito anche esperienza nelle tecniche di ripresa e di montaggio video, che mi hanno permesso di realizzare servizi, videoclip e spot pubblicitari visibili sulla mia pagina youtube. Come art promoter seguo alcune gallerie d'arte e collaboro con alcuni istituti scolastici in qualità di esperta esterna per i Laboratori di giornalismo. Nel 2009 ho vinto il premio giornalistico Città di Salerno.

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