Te Deum del vescovo Pietro Lagnese, ombre e luci per Caserta
Maria Beatrice Crisci – Un appuntamento ormai entrato nella tradizione casertana il «Te Deum» di fine anno. Un appuntamento nel quale il Vescovo di Caserta dialoga con la città. E così è stato anche sabato 31 dicembre nel pomeriggio in Cattedrale. Monsignor Pietro Lagnese ha innanzitutto ringraziato le autorità presenti: «Grazie per quanto fate al servizio della collettività». Quindi, ha toccato vari temi: la famiglia, la scuola. il lavoro, il Macrico. «La famiglia ha detto Papa Francesco qualche anno fa è il luogo di incontro, della condivisione, dell’uscire da se stessi per accogliere l’altro e stargli vicino». E ancora: «Sosteniamo e difendiamo la famiglia in un tempo come quello attuale nel quale cresce il pericolo rappresentato da un individualismo esasperato che snatura i legami familiari. Si alimenta così la cultura del possesso che spesso è all’origine di dinamiche di insofferenza e di aggressività all’interno delle stesse famiglie. E ne sono purtroppo la triste prova i tanti femminicidi che nel nostro Paese si consumano tra le mura domestiche e di cui ogni giorno ci riferiscono i nostri giornali». Quindi, ha proseguito: «Ringrazio le scuole, in particolare i docenti e tutti coloro che sono impegnati nel campo della formazione delle nuove generazioni per la passione che mettono in quello che, più che un lavoro, sempre più si caratterizza come una missione. Ho visitato le scuole della diocesi, ho incontrato centinaia di giovani. È possibile testimoniare il grande lavoro che si svolge. È necessario però provare a competere, a mettersi insieme. Per questo la Chiesa di Caserta è impegnata con le scuole del territorio su diversi progetti. Stiamo provando a operare insieme, stiamo dialogando in vista di patti di collaborazione tra Chiesa e istituzioni scolastiche, che prevedano la condivisione di competenze, spazi e risorse, al fine di favorire un fruttuoso lavoro di squadra a favore dei nostri giovani, perché cresca in loro il senso della responsabilità e della partecipazione». E ancora: «Segnaliamo la necessità di un’urgente messa in sicurezza delle strade di Caserta, ma anche di quelle extraurbane. Bene le piste ciclabili, ma in alcuni tratti la presenza di alberi ad alto fusto non curati mette in serio pericolo coloro che percorrono le nostre strade. Serve anche la maggiore presenza di uomini della polizia municipale, non solo per regolare il traffico, ma anche per prevenire i fenomeni di movida violenta che continuano a ripetersi sulle nostre strade. Eppure ci sono dei dati che vedono emergere Caserta, come il quoziente di natalità rispetto alla media nazionale e l’alto tasso di imprenditoria giovanile. Nonostante ciò, però, siamo tra le città e le province d’Italia dove è presente uno dei più alti tassi di disoccupazione, soprattutto giovanile. Su questo tema vorrei rivolgere un appello alle istituzioni ma soprattutto agli imprenditori del nostro territorio, affinché qui a Caserta e nella nostra provincia grazie alla loro iniziativa e il loro coraggio si creino soprattutto posti di lavoro per i giovani. Tanti giovani infatti sono preoccupati per il loro futuro, perché manca il lavoro. Un lavoro che sia dignitoso». Poi l’appello al mondo produttivo della provincia. «Al sindaco di Caserta, che è anche presidente Anci Campania, a tutti gli schieramenti politici, al presidente di Confindustria e ai sindacati provinciali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl e alla rappresentanza della Regione Campania va il nostro grazie per aver accettato di partecipare al tavolo dedicato allo sviluppo. Questa è la strada. Bisogna lavorare tutti insieme per rafforzare il territorio in ogni sede istituzionale». Il vescono poi ha continuato dando buone notizie sul Policlinico, «i cui lavori stanno andando avanti». E ancora: «Il progetto di rigenerazione urbana per l’area ex Macrico è una delle iniziative più importanti. Auspico perciò che entri a far parte dell’ordine del giorno del tavolo per lo sviluppo. La Chiesa – ha proseguito – ha voluto fare la sua parte mettendo a disposizione l’area e finanziando il progetto presentato nei mesi scorsi. E la Chiesa ha voluto che sul progetto presentato si svolgesse una consultazione pubblica e i primi dati che emergono dai cittadini è l’adesione quasi unanime al progetto presentato, agli obiettivi strategici da raggiungere e alle strade intraprese. I cittadini casertani aspettano da troppi anni la realizzazione di quest’opera ed è arrivato il momento di passare ai fatti». E poi: «Siamo nel pieno delle celebrazioni vanvitelliane per i 250 anni dalla morte del grande architetto che immaginò Caserta intorno alla Reggia come una grande capitale europea, traiamo spunto da questa ricorrenza per ripensare all’assetto urbanistico della città in un’azione prospettica che valorizzi il monumento vanvitelliano non solo dal punto di vista turistico ma anche come spazio culturale diffuso. La Reggia può e deve diventare il volano dello sviluppo non solo economico, ma culturale e sociale della città. Anzi dell’intero territorio provinciale. C’è bisogno però che la città entri e viva la Reggia e che la Reggia viva nella città». Quindi: «La realizzazione dell’area Macrico potrebbe contribuire a tutto questo favorendo la rinascita di corso Trieste e di tutto il centro storico cittadino. E anche piazza Carlo di Borbone potrebbe diventare un grande salotto della città». E ancora il vescovo si è soffermato sui lavori conclusi per la chiesa di Sant’Elena e quelli in via di conclusione per San Sebastiano: «Sono il segnale che la Chiesa di Caserta vuole contribuire alla rinascita sociale e culturale della città». E poi ricorda il 90esimo compleanno di Raffaele Nogaro, vescovo di Caserta dal 1990 al 2009. «Sento la necessità di rendere al Signore il mio personale grazie e quello di tutta la nostra Diocesi per il dono che il padre vescovo è stato per la Chiesa e per l’attenzione che ha avuto per la città. Grazie anche al suo impegno in favore della pace e della difesa della dignità delle persone». E poi: «Abbiamo appreso con vivo compiacimento nei giorni scorsi dell’inserimento nella shortlist degli Oscar del film di Matteo Garrone “Io Capitano” ispirato alla storia di Mamadou Kouassi, giovane nigeriano che al suo arrivo in Italia fu ospitato al Centro Fernandez di Castel Volturno e poi perfettamente integrato a Caserta grazie alla Caritas e al Centro sociale ex Canapificio. In quel film Caserta è apparsa come un approdo sicuro, con possibilità di riscatto, occasione di rinascita, come Casa Fratelli tutti». E poi sulla sua nomina ad Arcivescovo di Capua: «Possa l’unione delle Chiese di Capua e di Caserta contribuire a far crescere una nuova volontà di mettere insieme le forze in un impegno comune di crescita».
About author
You might also like
Accademia Musicale Yamaha, si celebrano 30 anni di attività
Gaia Nugnes -Sarà questo appena iniziato il trentesimo anno di attività dell’Accademia Musicale Yamaha di Caserta e San Nicola la Strada. Le due sedi, ampie, luminose e attrezzate, hanno accolto
Ecco i Gladiatori al Mann, reperti anche dall’Arena di Spartaco
Luigi Fusco – C’è attesa per l’inaugurazione della mostra dedicata ai Gladiatori prevista, a fine marzo, al Museo Nazionale Archeologico di Napoli. Per la sua portata, è considerata l’evento dell’anno
Cinema in Erba alla villa Giaquinto con Caserta Film Lab
Pietro Battarra – E’ per questa sera il primo appuntamento con la rassegna “Cinema in Erba”, promossa dall’associazione promossa dall’associazione Caserta Film Lab e il Comitato Villa Giaquinto. L’appuntamento è per