Te Deum dell’Anno Santo, discorso alla città di Pietro Lagnese

Te Deum dell’Anno Santo, discorso alla città di Pietro Lagnese

Maria Beatrice Crisci – Un appuntamento ormai entrato nella tradizione casertana il «Te Deum» di fine anno, in questa circostanza il primo dell’Anno Santo. Un appuntamento nel quale il Vescovo di Caserta fa il suo discorso alla città. E così è stato anche ieri pomeriggio nella Cattedrale. Monsignor Pietro Lagnese, vescovo di Caserta e arcivescovo di Capua, ha toccato vari temi. Ha ringraziato le istituzioni, le famiglie, il mondo dell’associazionismo per il suo impegno, ma anche quello della scuola. Presenti il sindaco di Caserta Carlo Marino e il questore Andrea Grassi. Monsignor Lagnese ha fatto riferimento al messaggio per la Pace di Papa Francesco per la 58esima Giornata Mondiale della Pace, che si celebra oggi primo gennaio sul tema “Rimetti a noi i nostri debiti, concedici la tua pace”. «Papa Francesco ci ricorda che per portare la pace occorrono cambiamenti culturali e strutturali perché avvenga avvenga un cambiamento duraturo. Cerchiamo la pace vera, scrive il Papa». E poi il riferimento agli immigrati: «Castel Volturno è uno dei luoghi in cui molti sono costretti a vivere in clandestinità, perciò senza diritti e dignità. La nostra Chiesa di Capua da tempo in quel territorio, grazie al Centro Fernandez, si prende cura dei fratelli grazie alla presenza dei padri comboniani, dei sacerdoti e delle comunità parrocchiali. Cerchiamo di essere presenti e di stare accanto a chi, se non accompagnato, potrebbe essere facile preda di quanti vogliono arricchirsi sfruttando la loro condizione dei precarietà. Vorremmo che a Castel Volturno fossero garantite la sicurezza e la legalità attraverso una maggiore presenza delle istituzioni e anche attraverso la regolarizzazione di tanti immigrati che da tempo sono senza permesso di soggiorno».

E poi: «Diventi Castel Volturno, per l’intero territorio della provincia, casa di solidarietà e di rispetto dei diritti di ogni persona». Il vescovo si è soffermato sulla violenza alle donne: «Chiediamo perdono per tutte le volte che non abbiamo difeso e riconosciuto la loro dignità. E per tutte le volte che non siamo stati attenti e vigilanti e abbiamo permesso che si registrassero tristi fenomeni di bullismo ai danni di ragazzi indifesi o più deboli». E ancora, sui fenomeni violenti «che spesso vedono spettatrice inerme Caserta e altre realtà del territorio». Il riferimento poi alla morte per una banale lite del giovane Gennaro Leone. «Chiediamo perdono – ha continuato – per gli atti di discriminazione verso chi, vittima di aggressione omofoba, viene condannato per la sua identità di genere. La Chiesa, come dice Papa Francesco, è aperta a tutti. La violenza che spesso coinvolge le scuole e gli ospedali si combatte anche con una buona comunicazione. Non dimentichiamo ciò che accade nella comunicazione dei media. Testate giornalistiche mistificano la realtà e ormulano condanne sommarie, ingiuriano e calunniano, trincerandosi dietro un falso diritto di informare. Anche questa è violenza. Una violenza subdola che usa parole come pietre. Senza poi pensare a ciò che avviene sui social e al comportamento degli hater che con le loro parole violente contribuiscono a far crescere un clima sociale avvelenato. Noi mettiamoci dalla parte del Vangelo che non fa rumore, che entra nel cuore e crede nella forza dell’amore e si esprime anche con il silenzio». Poi: «Ringrazio e sostengo quanti si impegnano nella funzione pubblica di Caserta e delle altre città. E li esorto a resistere al degrado morale e a testimoniare i valori dell’onestà e della fraternità senza cedere alle lusinghe mondane dell’arrivismo, della corruzione e della facile ricchezza. Coloro che prestano la loro opera nelle istituzioni pubbliche hanno la particolare responsabilità di rendere concreta la loro testimonianza agendo secondo il principio della trasparenza e in assenza di ogni conflitto d’interesse». E ancora l’invito alle istituzioni, politiche, sociali e del sindacato a ritrovarsi insieme, ad ascoltarsi, a fare sistema sui temi fondamentali che possono rappresentare le leve per rilanciare il sistema economico e sociale casertano. Caserta e l’intero territorio hanno tutte le carte in regola per un cambio di passo. Auspico la nascita di un vero patto sociale per Caserta per promuovere una nuova visione della città. Questa è la strada per metterci insieme». Sul Macrico poi: «Esprimo il mio sentito grazie all’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero, proprietario dell’area ex Macrico, e la Fondazione Casa Fratelli Tutti per l’impegno che stanno portando avanti nel concretizzare il nostro sogno». Quindi: «Rivolgo l’appello al Comune, alla Regione e a tutti gli enti coinvolti a non allungare di più i tempi per assumere le responsabilità che a ognuno competono, dando così risposte ai cittadini che non possono più aspettare. La Chiesa ha messo a disposizione della città questa area, ora però si aspetta una risposta alle proposte avanzate».

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Maria Beatrice Crisci
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Mi occupo di comunicazione, uffici stampa e pubbliche relazioni, in particolare per i rapporti con le testate giornalistiche (carta stampata, tv, radio e web).Sono giornalista professionista, responsabile della comunicazione per l'Ordine dei Commercialisti e l'Ordine dei Medici di Caserta. Collaboratrice de Il Mattino. Ho seguito come addetto stampa numerose manifestazioni e rassegne di livello nazionale e territoriale. Inoltre, mi piace sottolineare la mia esperienza, più che ventennale, nel mondo dell'informazione televisiva, come responsabile della redazione giornalistica di TelePrima, speaker e autrice di diversi programmi. Grazie al lavoro televisivo ho acquisito anche esperienza nelle tecniche di ripresa e di montaggio video, che mi hanno permesso di realizzare servizi, videoclip e spot pubblicitari visibili sulla mia pagina youtube. Come art promoter seguo alcune gallerie d'arte e collaboro con alcuni istituti scolastici in qualità di esperta esterna per i Laboratori di giornalismo. Nel 2009 ho vinto il premio giornalistico Città di Salerno.

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