Teatro Civico 14. Apre la sezione Relazioni
(Luigi D’Ambra) – Al Teatro Civico 14 il prossimo appuntamento è con lo spettacolo “Chiromantica ode telefonica agli abbandonati amori” di e con Sergio Del Prete e Roberto Solofria. Lo spettacolo che andrà in scena venerdì 14 aprile (ore 21) e 15 aprile (ore 18), mette insieme i segni di quella profonda intimità dell’animo umano che i drammaturghi napoletani, negli anni Ottanta, sono riusciti a portare in scena attraverso le loro opere anche come registi e attori. I testi di Enzo Moscato, Giuseppe Patroni Griffi, Annibale Ruccello e Francesco Silvestri si intrecciano in un tributo onirico attraverso un racconto in grado di far emergere la solitudine e l’abbandono che accomuna i personaggi delle loro storie. Con Chiromantica si apre la sezione /Relazioni, progetto che mette insieme eventi e spettacoli di compagnie e artisti che hanno un lungo e duraturo rapporto di collaborazione con il Teatro Civico 14 di Caserta.
Mario Gelardi, Peppe Fonzo, Marilena Lucente, le giovani Fabiana Fazio e Valentina Carbonara, sono solo alcuni dei nomi di questa sezione teatrale 2016/2017 che cerca con attenzione un rapporto costante con il territorio e le eccellenze teatrali della Campania. Roberto Solofria e Sergio Del Prete si fanno interpreti di quel mondo disorientante, animato dalle storie di “Streghe da marciapiede”, “Le cinque rose di Jennifer”, “Scende giù per Toledo”, “Ragazze sole con qualche esperienza”, di “Facc’ ‘e San Gennaro” e “Partitura”. Personaggi che triturano pensieri e rigurgitano fantasmi negli angoli di camere da letto, negli angoli di sogni, di abbandoni, di amori e di illusorie telefonate. Un luogo unico e disunito che unisce le anime stracciate di Rosalinda Sprint, Jennifer, Gina, Tuna, Bolero e Grand Hotel in questo viaggio onirico-chiromantico en travestì. Identità possibili di corpi, che indirizzano le loro scelte verso un teatro di narrazione e che agiscono in un grande vuoto di regole, verso una discesa disorientante nelle viscere dell’amore.
«Raccontiamo – sottolineano Roberto Solofria e Sergio Del Prete – di soggetti nati dal genio dei quattro autori. Parliamo di amori abbandonati, di travestiti, di femminielli e prostitute. Parliamo di persone che agiscono nella loro intimità, nella loro riservatezza, portando alla luce le speranze, le delusioni, la visceralità e i loro segreti più intimi. Uno spettacolo che speriamo squarci l’anima dello spettatore, che lo illumini circa la profondità della solitudine, che lo stimoli ad aprire gli occhi su tutto ciò che può essere ben altro, che lo commuova, che lo diverta, che gli faccia nascere dei dubbi, delle domande e che lo avvolga in un velo chiromantico emozionale».
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