Teatro Civico 14. Ria Rosa, la sciantosa del Cafè Chantant
Claudio Sacco
– Ria Rosa, sciantosa del Cafè Chantant, arriva al Teatro Civico 14 di Caserta. L’appuntamento è da sabato 27 (ore 21) a domenica 28 (ore 19) gennaio. In scena Antonella Romano, Rino De Masco e Rosario Sparno, al pianoforte Giosi Cincotti, per la regia di Rosario Sparno. Ria Rosa nasce a Napoli con il nome di Maria Rosaria Liberti. Debutta nel 1915 a 16 anni ed è subito contesa da impresari ed editori musicali per le sue capacità recitative e la voce scura e teatrale. Nel 1922 va in tournée a New York. Prima artista italiana a vestirsi da uomo per la sua interpretazione di “Guapparia”. Fonda una propria compagnia, allestisce sceneggiate su problemi sociali come quello delle ragazze madri. Dal 1933 è ufficialmente emigrata in America, dove non teme di prendere posizione in difesa degli anarchici Sacco e Vanzetti. Antifascista e femminista ante litteram, Ria “la nonna delle femministe”, contribuisce a gettare le basi per un’idea di donna più moderna ed emancipata. Uguaglianza, giustizia e libertà sono concetti che trovano ampio spazio nei versi da lei cantati; libertà di fumare, di ballare, di vestirsi e truccarsi contravvenendo al moralismo del tempo che vede la donna relegata nel ruolo di madre e moglie devota. Tante sono le sciantose napoletane negli anni del varietà e del cafè chantant, tante diventano famose in America, ma poche di queste con i loro spettacoli gettano le basi per un’idea di donna più moderna. Lo spettacolo inizia con un brano del 1895 “‘A risa”, rielaborazione di un brano originale afro-americano, che segna l’era del disco a Napoli ed anche rappresenta il primo esempio di contaminazione tra i repertori della musica napoletana e americana; lo stesso periodo che, indubbiamente, è fondamentale per l’avanzata nella coscienza collettiva della ridefinizione e della portata della presenza femminile nella società. Ria Rosa ci accompagnerà in questo viaggio che terminerà negli anni ‘40 quando lei si trasferisce a New York e idealmente la musica napoletana ha compiuto un definitivo passo verso l’integrazione.
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