Tornare a Casa, al Teatro don Bosco si presenta il docufilm
Redazione -Un docufilm che parla di tenacia, di voglia di verità e fondamentalmente di amore, quello realizzato grazie all’impegno di don Nicola Pecoraro, biologo e docente dell’istituto Salesiano Sacro Cuore di Maria di Caserta. “Tornare a Casa” è il titolo del docufilm che sarà presentato agli studenti della struttura salesiana sabato 24 febbraio nel Teatro Don Bosco a Caserta. Interverrano all’evento: don Antonio d’Angelo, direttore della Casa Salesiana di Caserta; Gennaro Iannotti, presidente Unione Ex allievi Don Bosco; Tiziana Barrella, responsabile scientifico Osservatorio Giuridico Italiano; don Nicola Pecoraro, il regista Bruno di Marcello, l’attore Ugo Calabrese. E ancora, Paolo Fonzi, docente di storia contemporanea Università Federico II Napoli; Pier Paolo Petrone docente di antropologia forense Università Federico II Napoli. A moderare Nando Santonastaso giornalista de Il Mattino.
Con la regia di Bruno Marcello “Tornare a casa” narra la storia di Matteo Pecoraro, un giovane soldato morto in battaglia nel gennaio del 1941 a Bregu i Psarit, in Albania, durante la campagna italiana di Grecia. Due mesi dopo, la famiglia riceve un telegramma che ne annuncia la morte in un luogo non identificato: Matteo risulta disperso. Dopo decenni, Nicola Pecoraro, nipote di Matteo, ritrova il telegramma, unica testimonianza della sua morte, e decide di saperne di più. Varie coincidenze favorevoli come la caduta del muro di Berlino e la riapertura delle frontiere dell’Albania incoraggiano don Nicola ad avviare le ricerche del luogo dove lo zio aveva trovato la morte. Una grande tenacia nel ricostruire gli eventi attraverso lo studio di documenti, testi, carte topografiche dell’epoca e, soprattutto, la sua fede nel voler ricondurre a casa le spoglie dello zio, si riveleranno determinanti per giungere ad una conclusione positiva di un’impresa ai limiti dell’impossibile, una sorta di miracolo. Una ricerca a ritroso nel tempo, a metà tra indagine poliziesca e analisi forense, che ha permesso a don Nicola Pecoraro, co-autore del docufilm, di ritrovare i resti dello zio Matteo morto in battaglia, in un paese lontano, in un luogo sconosciuto, e riportarlo, dopo 60 anni, a casa. Ora i suoi familiari avranno un luogo dove pregare, sulla sua tomba, e lui potrà riposare finalmente in pace.
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