Tributo a Moebius, antico e futuro nei fumetti esposti al Mann
-Venerdì 9 luglio, alle 12, nella Sezione Preistoria e Protostoria del Museo Archeologico Nazionale di Napoli verrà presentata alla stampa la mostra “Moebius. Alla ricerca del tempo”. Interverranno Paolo Giulierini, Direttore del MANN, Isabella Giraud, moglie del fumettista Moebius e Direttore del Moebius Production, e Claudio Curcio, Direttore Generale di Comicon.
La mostra, che resterà in programma fino al 4 ottobre, consentirà al pubblico di conoscere i legami che il noto fumettista francese aveva con le origini della civiltà umana.
L’esposizione, promossa nell’ambito del progetto universitario Obvia – Out of Boundaries Viral Art Dissemination, ha ricevuto il patrocinio della Regione Campania, del Comune di Napoli e dell’Institut Français de Naples. Jean Giraud, disegnatore e fumettista, noto con lo pseudonimo di Moebius e, in qualche circostanza, anche con quello di Gir, è venuto a mancare, nel 2012, all’età di 73 anni.
Nato nei sobborghi di Parigi nel 1938, aveva partecipato giovanissimo alla guerra di Algeria. Dopo il suo ritorno iniziò a pubblicare storie western attraverso i periodici a fumetti Spirou e poi Pilote, riviste che gli diedero un discreto successo. Il personaggio che, invece, lo consacrò alla notorietà fu il luogotenente Blueberry, uscito la prima volta nel 1965.
Autore dal tratto nitido e attento nella resa dei dettagli con un’illustrazione molto realistica in termini di rappresentazione, Giraud, agli inizi degli anni Sessanta, cominciò ad avvicinarsi alla fantascienza, realizzando illustrazioni per libri e riviste. Lo pseudonimo Moebius lo prese in prestito dal matematico tedesco August Ferdinand Möbius e dalla singolare superficie che da lui aveva preso il nome, la cui forma, rappresentata da Escher, è simile al simbolo dell’infinito in matematica.
Negli anni Settante fondò con altri disegnatori la rivista Métal Hurlant, al cui interno comparvero alcune delle storie più importanti della sua carriera di disegnatore di fantascienza, come il Garage ermetico e Arzach. A partire dagli anni Ottanta inaugurò, invece, la serie Incal, poi divenuta celebre, in collaborazione con Alejandro Jodorowsky.
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