Triflisco, è di Nicola Vaccaro la tela nella Chiesa del Salvatore
– Presso la frazione di Triflisco, nel comune di Bellona, vi è la Chiesa del Santissimo Salvatore, la cui struttura è di modeste dimensioni, avente un impianto architettonico semplice e modulare nella sua composizione. Difatti, trattasi di un edificio relativamente recente, in quanto è stato costruito agli inizi degli anni Sessanta, mentre a qualche anno fa risalgono i lavori di ristrutturazione e di ampliamento degli ambienti presbiteriali.
Nonostante la modernità estetica che contraddistingue l’intero complesso, al suo interno sono conservati oggetti ed arredi sacri databili ai secoli Sei-Settecento, provenienti dalla Chiesa del Purgatorio di Capua, danneggiata nel corso dei bombardamenti aerei americani del 9 settembre del 1943 e definitivamente abbattuta un decennio dopo.
Fra le opere ivi trasferite, ed ancora oggi visibili, è la tela della Madonna delle anime del Purgatorio, dipinto, datato verso la fine del Seicento, su cui è sono segnate le iniziali N.V. Da queste due lettere, la critica ha avuto la possibilità di attribuire il quadro al napoletano Nicola Vaccaro, paternità resa ancor più attendibile attraverso la lettura stilistica dei soggetti raffigurati. Al riguardo, trattasi di una rappresentazione sacra distribuita su due registri; in quello superiore vi sono la Madonna con il Bambino collocati su di una nuvola circondata da angioletti; in quello inferiore compaiono, invece, le anime del Purgatorio. Dal punto di vista iconografico, l’opera risponde appieno a modelli figurativi di natura barocca e controriformata.
Per quanto riguarda il suo autore, Nicola Vaccaro, discrete sono le notizie giunte a noi relative alla sua vita e al suo apprendistato. Figlio di Andrea, autore caravaggesco attivo nella prima metà del XVII secolo, ebbe modo di formarsi sicuramente presso la bottega del padre, ma anche attraverso la frequentazione di pittori di chiara fama come Ribeira, Domenichino, Stanzione, Poussin e Salvator Rosa. Dalle Vite de’ i pittori, scultori ed architetti napoletani di Bernardo de Dominici, è nota, inoltre, la sua copiosa produzione pittorica, eseguita per soddisfare le committenze, sia religiose che laiche, ricevute a Napoli ed in alcune province dell’allora vice-regno. Nonostante la realizzazione di tantissimi dipinti, pochi ne sono pervenuti, poiché molti suoi lavori sono andati dispersi nel tempo o per lo più sono confluiti in ignote collezioni private.
La sua carriera, invece, subì un forte arresto in età matura. Poco dopo i quarant’anni, il Vaccaro si innamorò perdutamente di una cantante e per lei abbandonò la pittura e intraprese l’attività di impresario teatrale. Poco dopo assunse l’incarico di appaltatore del teatro napoletano di San Bartolomeo, da cui ne uscì pieno di debiti. Per recuperare un po’ di denaro, Nicola decise di riprendere in mano i pennelli, ma le opere che realizzò non avevano più quella bellezza di stile e di composizione che aveva contraddistinto tutta la sua precedente produzione. Ormai ridotto al lastrico, Vaccaro si spense a Napoli il 23 maggio del 1709.
Luigi Fusco – Docente di italiano e storia presso gli Istituti Superiori di Secondo Grado, già storico e critico d’arte e guida turistica regione Campania. Giornalista pubblicista e autore di diversi volumi, saggi ed articoli dedicati ai beni culturali, alla storia del territorio campano e alle arti contemporanee. Affascinato dal bello e dal singolare estetico, poiché è dal particolare che si comprende la grandezza di un’opera d’arte.
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