Ultima notte dell’anno, ecco le regole. Cosa fare e cosa evitare
– Prima dell’avvento del Calendario Gregoriano, nel 1582, ogni Paese celebrava la fine dell’anno e l’inizio di quello nuovo rispettando delle proprie consuetudini. Successivamente, venne stabilito che il primo di gennaio era l’inizio di un nuovo anno in ogni parte del mondo. Nonostante la conformità nella data, ogni nazione mantenne le proprie usanze che ancora oggi, in buona parte, vengono osservate.
Al riguardo, in Italia, tra la notte del 31 e il mattino del primo, è abitudine mangiare le lenticchie, il cotechino e il melograno, tutti cibi che stanno a simboleggiare l’abbondanza; e poi, non bisogna dimenticare di apparecchiare la tavola con stoviglie rosse e indossare almeno un capo dello stesso colore, poiché farlo è di buon auspicio. Non devono, infine, mancare i fuochi d’artificio. Ancora, dopo la mezzanotte, se si esce di casa bisogna stare attenti a chi si incontra o quale sarà la prima cosa che si farà, in quanto, nel bene o nel male, una specifica situazione potrebbe ripercuotersi per tutto il resto del nuovo anno.
Per ogni rituale è, inoltre, previsto un disciplinare da rispettare. Ad esempio, il melograno non va mangiato in solitudine, ma in coppia, poiché è simbolo di fedeltà, fecondità, prosperità e devozione. Il colore rosso per gli indumenti deve riguardare, possibilmente, la biancheria intima, in quanto ha una valenza scaramantica ed è considerato un emblema importante indicante l’amore e la fortuna, però non bisogna scordarsi di buttarlo il giorno dopo, altrimenti gli effetti potrebbero essere nefasti.
Per quanto riguarda lo sparo dei “botti”, trattasi di un’usanza molto antica e la loro accensione serviva ad allontanare gli spiriti maligni, ma, adesso, per motivi di sicurezza verso se stessi e gli altri, è indispensabile avere un atteggiamento accorto ed essere oculati nel consumo degli stessi fuochi d’artificio.
Un’altra pratica che in passato veniva molto osservata a Capodanno era il lancio dal balcone di casa di oggetti ritenuti ormai vecchi; fortunatamente tale costume è stato superato, in quanto ritenuto estremamente pericoloso per i passanti. Al di là di tutti i riti propiziatori, l’importante è che la festa sia vissuta nel miglior modo possibile, con il vero auspicio che sia un 2021 di pace, salute e serenità.
Luigi Fusco – Docente di italiano e storia presso gli Istituti Superiori di Secondo Grado, già storico e critico d’arte e guida turistica regione Campania. Giornalista pubblicista e autore di diversi volumi, saggi ed articoli dedicati ai beni culturali, alla storia del territorio campano e alle arti contemporanee. Affascinato dal bello e dal singolare estetico, poiché è dal particolare che si comprende la grandezza di un’opera d’arte.
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