Un filosofo all’ombra della Reggia, il ritorno nel Bosco Vecchio
– Come in una favola arcadica, il filosofo della Reggia ritorna nel suo posto: nell’idillico Bosco Vecchio. Il busto marmoreo, raffigurante un antico filosofo, dopo esser stato oggetto di un accurato intervento di restauro è stato ricollocato sulla sua originaria base di granito situata all’ombra dell’ippocastano a fiore rosso donato, l’anno scorso, dagli Amici della Reggia.
L’opera è stata ripristinata grazie ai fondi ordinari del Museo. La scultura, del peso di circa 200 kg, era stata staccata dal suo piedistallo a causa della caduta di un albero abbattuto da violenti eventi atmosferici. Il suo stato di conservazione risultava essere già fortemente compromesso: sfregiata da atti vandalici, sfigurata da graffiti eseguiti in corrispondenza della bocca e degli occhi, contornata da macchie di varia natura e lacunosa in alcuni tratti. Proprio per la sua singolare disposizione all’interno del bosco, il busto è stato spesso oggetto di gratuite azioni lesive e a seguito di indagini recentemente effettuate è emerso che la più antica risale alla fine dell’Ottocento.
L’intervento rientra nei Lavori di Restauro della Fontana di Diana e Atteone e della Scala del Ramaglietto eseguiti da I.CO.RES s.r.l. L’opera presenta sul fianco sinistro la scritta ”ULPI ROMA, 1803″. Da tempo è stata attribuita allo scultore Andrea Violani che nell’anno riportato nell’iscrizione si trovava proprio a Roma per dirigere la scuola di perfezionamento dei giovani licenziati dall’Accademia Napoletana del Disegno.
Da prender in considerazione è invece la parola ULPI che rimanderebbe alla Gens Ulpia, da cui ebbe i natali il Divo Traiano e pertanto non è da escludere che forse più che un filosofo si tratterebbe di un illustre esponente di questa importante dinastia, a sua volta imparentata con la famiglia dell’imperatore Adriano.
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