Un Mondo di arte, Capodrise celebra il maestro del Settecento
– Sabato 16 giugno alle ore 18 a Capodrise nell’aula consiliare il Comune celebra Palazzo Mondo, che fu dimora del pittore Domenico Mondo (1723-1806). L’evento è patrocinato dal Palazzo delle Arti di Capodrise e dall’associazione GIA.D.A. Ospite d’eccezione sarà Maria Franchini, autrice, con Valerio Ceva Grimaldi, della guida turistica “Campania insolita e segreta”, edita da Jonglez. La monografia è il nuovissimo capitolo di una fortunata collezione dedicata a quegli angoli pressoché sconosciuti della regione, ma che nulla hanno da invidiare a mete più blasonate. Moderati da Tina Raucci, dialogheranno con Franchini il sindaco Angelo Crescente, il giornalista Claudio Lombardi, consulente editoriale del Palazzo delle Arti, e l’architetto Nicola Tartaglione, consigliere dell’Associazione dimore storiche italiane della Campania. Seguirà la visita guidata e gratuita alla casa-museo Mondo, per la quale è consigliata la prenotazione: 3356099462.
Nella nota si legge: “Palazzo Mondo è un edificio del Settecento di rara bellezza. Grazie a Nicola Tartaglione, che ne ha curato il restauro, è oggi uno scrigno prezioso in grado di restituire al visitatore sia le opere d’arte che custodisce sia quel patrimonio di cultura, di moda, di costumi e di usi che, altrimenti, il tempo e l’incuria avrebbero smarrito. All’interno, le stanze conservano il fascino dei lussuosi appartamenti settecenteschi, con ricchi arredi, preziose tappezzerie in seta e sontuosi tessuti a incorniciare finestre e alcove. La parte più antica del piano nobile doveva avere un salone rettangolare di rappresentanza, con un grande balcone centrale e due finestre ai lati; mentre la sala d’angolo, tuttora esistente, completava l’apparato aristocratico dell’alloggio barocco. Lì, sono ancora riconoscibili le figure allegoriche di Mondo e gli affreschi dei fratelli Magri, quadraturisti e pittori scenografi, abilissimi nel confondere l’osservatore con finte geometrie. Racchiusi tra le mura della casa, vi sono, poi, una piccola corte e un altrettanto minuto giardino all’inglese, in cui regna un disordine controllato, creato dall’alternanza di elementi naturali e artificiali, tra cui statue, alberi, lanterne, camelie in vaso, cespugli, pergole, bassorilievi e rovine”
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