Un premio per Bray, il “medico” che ha curato Carditello
(Beatrice Crisci) – “Sono molto onorato di ricevere questo premio. Sono molto legato al mondo della medicina. Mio padre Elio, cardiologo, studiò prima a Padova e dopo, con l’Italia spezzata in due, a Napoli. Attraverso lui c’è per me un legame anche con chi ha vinto altre edizioni del premio perché egli fu allievo di Malaguzzi Valeri e di Condorelli”. Così Massimo Bray aveva dichiarato al quotidiano il Mattino di Caserta nel luglio scorso, appena giunta la notizia che a lui sarebbe stato consegnato il Premio Nazionale Ferdinando Palasciano. La cerimonia di consegna è fissata per sabato 26 alle 9.30 nell’Aula Magna del Dipartimento di Economia dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” a Capua. A moderare l’incontro sarà la giornalista Nadia Verdile.
Massimo Bray, che è direttore generale dell’Istituto dell’Enciclopedia italiana Treccani ed è stato ministro per i Beni Culturali, è molto legato a Terra di Lavoro. Le note vicende che lo hanno visto protagonista negli anni scorsi, il riferimento è al suo impegno per la Reggia di Carditello, hanno di certo fatto crescere la sua popolarità. Vero è che i casertani e non solo hanno imparato ad apprezzare sempre più il suo carattere.
“Riteniamo che l’azione di Massimo Bray – spiega il presidente dell’associazione, Angelo Di Rienzo – sia espressione di un modello di buone prassi che dovrebbe essere esteso ed esportato. Per il nostro territorio il suo impegno è stato prezioso. Il suo operato ha esortato a investire nella cultura, a non perdere di vista la responsabilità delle scelte, soprattutto collettive, a ripartire dalla nozione di bene comune”.
Il Premio Palasciano fu istituito 51 anni fa da Garofano Venosta per ricordare la poliedrica attività del medico capuano, che ha incarnato un esempio di dedizione nella professione medica e in quella politica, essendo stato deputato al Parlamento nelle legislature XIV, XV e XVI, senatore del Regno, consigliere ed assessore al Comune di Napoli. Le finalità del premio furono quelle di segnalare medici, istituzioni ed enti che avessero apportato, ognuno nel proprio campo, contributi tangibili al progresso della medicina ed all’assistenza dei malati in genere. Dopo la morte di Garofano Venosta, avvenuta nel 1988, il premio per circa dieci anni non fu assegnato. L’associazione, nata del 1977, decise di far rinascere il premio estendendolo anche a quanti, con il loro impegno, operano per il bene comune. «In Terra di Lavoro – continua Di Rienzo – Massimo Bray è stato molto apprezzato e amato. Storico il suo intervento in favore della reggia di Carditello che dopo anni di abbandono, furti e aste, fu restituita allo Stato grazie a lui. Ma il suo impegno è stato e continua ad essere per il Paese in nome della cultura. Non abbiamo dimenticato i Bronzi di Riace, Pompei e le altre innumerevoli iniziative poste in essere nel suo breve mandato». Altri riconoscimenti saranno conferiti per meriti di studio e attività assistenziale medica, con i premi “Anna Maria De Sipio” e “Vincenzo Caravella” per l’oncologia. A Gianni Marone, docente di medicina interna alla Federico II di Napoli, sarà consegnato il Premio Speciale del Comitato Scientifico dell’associazione “Ferdinando Palasciano” e la presentazione sarà a cura dell’ex rettore dell’ateneo partenopeo, Fulvio Tessitore. La mattina inizierà con i saluti del presidente dell’associazione “Ferdinando Palasciano”, Angelo Di Rienzo, del presidente onorario dell’associazione, Francesco Rossi, già rettore della Sun, della direttrice del Dipartimento di Economia, Clelia Mazzoni, che ospita l’evento e del sindaco della città Eduardo Centore.
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