Un Salemme proprio esagerato apre la stagione teatrale
(Beatrice Crisci) – “Una festa esagerata!”: il titolo già annuncia uno spettacolo scoppiettante. Vincenzo Salemme inaugura la stagione 2016/17 del Teatro Comunale “Costantino Parravano” di Caserta con questa nuova commedia scritta, diretta e interpretata da lui. E debutta proprio nella città della Reggia, come lui stesso ha ricordato nel corso della sua partecipazione al talk show domenicale “Che fuori tempo che fa”, condotto da Fabio Fazio su RaiTre. L’appuntamento è per venerdì 11 ore 20.45, con replica il sabato allo stesso orario e domenica alle 18.
In una nota diffusa alla stampa, Vincenzo Salemme spiega la genesi dello spettacolo: “Una festa esagerata! nasce da un’idea che avevo in mente da tempo, uno spunto che mi permettesse di raccontare in chiave realistica e divertente il lato oscuro e grottesco dell’animo umano. Non dell’umanità intera ovviamente, ma di quella grande melassa/massa dalla quale provengo, quel blocco sociale che in Italia viene definito piccola borghesia. Volevo parlare delle cosiddette persone normali, di coloro che vivono nascondendosi dietro lo scudo delle convenzioni, coloro che vivono le relazioni sociali usando il codice dell’ipocrisia come unica strada per la sopravvivenza. Sopravvivenza alle chiacchiere, alle voci, ai sussurri pettegoli e sospettosi dei vicini. E sì, perché io vedo la nostra enorme piccola borghesia come un grande condominio, fatto di vicini che si prestano lo zucchero, il termometro e si scambiano i saluti ma che, al contempo, sono pronti a tradirsi, abbandonarsi e, in qualche caso estremo, anche a condannarsi a vicenda”.
In scena con Salemme ci saranno Nicola Acunzo, Vincenzo Borrino, Antonella Cioli, Sergio D’Auria, Teresa Del Vecchio, Antonio Guerriero, Giovanni Ribò e Mirea Flavia Stellato. Le scene sono di Alessandro Chiti, i costumi di Francesca Romana Scudiero, le musiche di Antonio Boccia, il disegno luci di Francesco Adinolfi.
Queste le conclusioni di Salemme: “Non è la prima volta che questo ventre antico del nostro paese viene messo in commedia ma l’idea dalla quale parto mi sembra molto efficace in questo momento storico fatto di conflitti internazionali, guerre di religione e odi razziali. La barbarie, temo, nasconda sempre dietro un alibi. Ognuno trova sempre una buona ragione per odiare l’altro. Ma quel che temo ancora di più è l’odio che si nasconde dietro il velo sorridente della nostra educazione. Temo il buio del nostro animo spaventato. Temo la viltà dettata dalla paura. Temo il sonno della ragione. Spero che questa commedia strappi risate e sproni al dialogo. Un dialogo tra persone. Che si rispettano e, seppure con qualche sforzo, provano a volersi bene”.
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