Uovo di Natale, il presepe in guscio alla Certosa di San Martino

Uovo di Natale, il presepe in guscio alla Certosa di San Martino

Luigi Fusco

– Presso la sezione di arte presepiale, posta all’interno del Complesso Monumentale della Certosa di San Martino a Napoli, è conservato un bizzarro esemplare di presepe, il cui allestimento è stato fatto all’interno di un guscio d’uovo. Composto nella seconda metà dell’Ottocento, presenta tutti gli elementi scenografici e figurativi caratteristici della tradizione presepiale partenopea. In forma minuta sono state realizzate varie architetture, venticinque pastori e tredici animali.

Questo singolare presepe apparteneva alla collezione privata di Enrico De Renzis, nobile capuano e signore di Francolise, e da lui stesso donato, nel 1942, alla Certosa di San Martino. De Renzis, inoltre, era discendente del barone Francesco, luogotenente al servizio del generale Menabrea al tempo dell’Assedio di Capua, nel 1860.

In merito al piccolo oggetto presepiale, per quanto ignoto sia il nome del suo autore e sconosciute le ragioni del suo originario committente, interessante risulta essere la scelta fatta del supporto adottato per la sua messa in scena; difatti, l’uovo, già presso le più remote religioni orientali, era considerato un simbolo di rinascita e pertanto veniva ingerito durante i rituali che si celebravano per il rinnovo annuale della terra e della sua fertilità. In epoca classica, soprattutto in area campana, l’uovo era, invece, ritenuto un elemento figurativo di grande importanza, poiché veniva dipinto su di un altare insieme a uno o più serpenti agatodemoni, quali simbolo di fecondità e di ricchezza. Inoltre, era contemplato come una “cellula primordiale che contiene in germe la molteplicità degli esseri e l’immagine della totalità originaria antecedente a qualsiasi differenziazione” (Ciarallo-De Carolis, Lungo le mura di Pompei, Electa, Napoli,1998).

Nelle chiese medioevali, invece, l’uovo rappresentava il veicolo dell’illuminazione interiore, oltre a esser ritenuto il simbolo pasquale per eccellenza della Resurrezione di Cristo.

Alla luce della lettura condotta, è possibile ipotizzare che forse il piccolo presepe di San Martino non sia stato realizzato solo per soddisfare l’eccentricità del suo primigenio committente, ma sia stato creato per manifestare una precisa volontà intellettuale tesa a evidenziare non pochi valori filosofici e religiosi.

Luigi FuscoDocente di italiano e storia presso gli Istituti Superiori di Secondo Grado, già storico e critico d’arte e guida turistica regione Campania. Giornalista pubblicista e autore di diversi volumi, saggi ed articoli dedicati ai beni culturali, alla storia del territorio campano e alle arti contemporanee. Affascinato dal bello e dal singolare estetico, poiché è dal particolare che si comprende la grandezza di un’opera d’arte.

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Maria Beatrice Crisci
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Mi occupo di comunicazione, uffici stampa e pubbliche relazioni, in particolare per i rapporti con le testate giornalistiche (carta stampata, tv, radio e web).Sono giornalista professionista, responsabile della comunicazione per l'Ordine dei Commercialisti e l'Ordine dei Medici di Caserta. Collaboratrice de Il Mattino. Ho seguito come addetto stampa numerose manifestazioni e rassegne di livello nazionale e territoriale. Inoltre, mi piace sottolineare la mia esperienza, più che ventennale, nel mondo dell'informazione televisiva, come responsabile della redazione giornalistica di TelePrima, speaker e autrice di diversi programmi. Grazie al lavoro televisivo ho acquisito anche esperienza nelle tecniche di ripresa e di montaggio video, che mi hanno permesso di realizzare servizi, videoclip e spot pubblicitari visibili sulla mia pagina youtube. Come art promoter seguo alcune gallerie d'arte e collaboro con alcuni istituti scolastici in qualità di esperta esterna per i Laboratori di giornalismo. Nel 2009 ho vinto il premio giornalistico Città di Salerno.

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