Venerdì 17. “Non è vero ma ci credo”,  ma è solo superstizione

Venerdì 17. “Non è vero ma ci credo”, ma è solo superstizione

Maria Beatrice Crisci (in copertina opera di Andrea Petrone)

-Oggi venerdì 17, un giorno considerato da molti sfortunato. Una data in cui la sfiga è dietro l’angolo. «Non è vero ma ci credo!», dicono in molti. Del resto non è forse il Sud terra di superstizioni, credenze e scaramanzia? Fanno parte senza dubbio della cultura napoletana e lo stesso Eduardo De Filippo diceva: “Essere superstiziosi è da ignoranti; ma non esserlo porta male”. Lui certamente di superstizione e jella se ne intendeva, a noi non resta altro da fare che tenere le dita incrociate, munirci di cornetti e ferri di cavallo e affrontare la giornata. Ma andiamo per ordine. Il numero 17, in particolare abbinato al giorno venerdì, è ritenuto particolarmente sfortunato in Italia e altri paesi di origine greco-latina. Esistono diversi pregiudizi legati a esso, principalmente legati alla cultura popolare e alla superstizione. Per gli antichi c’è un termine specifico per descrivere l’infausta combinazione, ovvero l’eptacaidecafobia. Questo termine deriva dal greco e indica proprio la paura del 17. In particolare, il venerdì 17 è una ricorrenza considerata particolarmente sfortunata, in quanto unione di due elementi, ognuno dei quali estremamente negativo: il Venerdì Santo (giorno della morte di Gesù) e il numero 17. Per Pitagora e i suoi seguaci il 17 si trovava tra due numeri perfetti, il 16 e il 18, che rispecchiavano l’armonia del quadrilateri 4×4 e 3×6. Armando Rispoli, psicologo e psicoterapeuta casertano spiega la ragione psicologica della superstizione: «In generale si può dire che la scaramanzia è legata a ogni atto al quale si attribuisce il potere, misterioso e irrazionale, di favorire un evento positivo o di scongiurarne uno negativo. Toccare ferro, indossare un indumento particolare o portare con sé un oggetto portafortuna sono solo alcune tra le centinaia di superstizioni che l’uomo ha inventato. Quando adottiamo un comportamento superstizioso ci aspettiamo che il nostro atto influenzi gli eventi futuri. In realtà, questo accade di rado e la statistica lo dimostra». Nella lista dei giorni “sfigati” c’è anche il 13, considerato sfortunato perché posto dopo il 12, numero che rappresenta la perfezione ed è considerato magico. Basti pensare ai 12 segni zodiacali, 12 dei dell’Olimpo, 12 apostoli, 12 mesi e via dicendo.

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Maria Beatrice Crisci
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Mi occupo di comunicazione, uffici stampa e pubbliche relazioni, in particolare per i rapporti con le testate giornalistiche (carta stampata, tv, radio e web).Sono giornalista professionista, responsabile della comunicazione per l'Ordine dei Commercialisti e l'Ordine dei Medici di Caserta. Collaboratrice de Il Mattino. Ho seguito come addetto stampa numerose manifestazioni e rassegne di livello nazionale e territoriale. Inoltre, mi piace sottolineare la mia esperienza, più che ventennale, nel mondo dell'informazione televisiva, come responsabile della redazione giornalistica di TelePrima, speaker e autrice di diversi programmi. Grazie al lavoro televisivo ho acquisito anche esperienza nelle tecniche di ripresa e di montaggio video, che mi hanno permesso di realizzare servizi, videoclip e spot pubblicitari visibili sulla mia pagina youtube. Come art promoter seguo alcune gallerie d'arte e collaboro con alcuni istituti scolastici in qualità di esperta esterna per i Laboratori di giornalismo. Nel 2009 ho vinto il premio giornalistico Città di Salerno.

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