Via Crucis, a Casertavecchia sarà con la Fabbrica Wojtyla
-Venerdì 26 marzo, alle ore 19 si terrà presso la Chiesa di San Michele Arcangelo di Casertavecchia la Via Crucis, visibile in diretta sui canali social della Diocesi di Caserta, della Pastorale Giovanile Vocazionale e di Fabbrica Wojtyla & Compagnia della Città. L’evento, voluto fortemente dai giovani della Pastorale, già programmato l’anno scorso, in occasione del venerdì della settimana della Domenica delle Palme e rimandato a causa della diffusione del covid, è stato ripreso grazie alla volontà del vescovo Pietro Lagnese.
Nel rispetto delle norme di distanziamento, all’interno del duomo dell’antica Casairta si svolgerà l’evento di preghiera e di evangelizzazione promosso dalla Diocesi con la collaborazione delle parrocchie del territorio e dei giovani che ne fanno parte.
Le Stazioni della Via Crucis saranno ispirate dall’Esortazione post-sinodale Christus Vivit di Papa Francesco, rivolta a tutto il popolo di Dio e in particolare ai giovani, e dall’Enciclica Fratelli Tutti, incentrata sulla fraternità e l’amicizia sociale. Nel corso della solennità verrà trasmessa la trasposizione cinematografica della drammatizzazione della Via Crucis, messa in scena dalla Fabbrica Wojtyla & Compagnia della Città, diretta dal drammaturgo Patrizio Ranieri Ciu. Questa teatralizzazione è stata realizzata con l’obiettivo di far “emergere la spiritualità dei giovani impegnati in un lavoro artistico che affronta eticamente i mali del mondo” – ha dichiarato Patrizio Ciu – aggiungendo che è anche la “risposta delle nuove generazioni alle evidenti incapacità di una classe dirigente che gestisce il potere con il medesimo egoismo di cui fu vittima il Cristo”. Il Calvario di Gesù rappresenta il momento più alto della preghiera cristiana, la cui valenza investe l’umanità intera e i mutamenti che ha subito nel corso dei secoli. L’incontro con il sacrificio di Cristo pone l’accento su tematiche che, ancora oggi, investono la sfera della società e che riguardano specialmente i fragili, i deboli e coloro che soffrono.
La messa in scena della Passione, allestita fra l’altro in un contesto urbanistico ed architettonico come quello di Casertavecchia che ancora conserva la purezza del sentimento cristiano di età medievale, è da ritenersi come un’opportunità utile a rinsaldare la sensibilità degli uomini verso i tradizionali precetti pasquali, che, in questo delicato momento storico, rischiano di esser soppiantati dal “distanziamento fisico e sociale” causato dalla pandemia.
La teatralizzazione della Via Crucis è stata realizzazione secondo la “Versione di Lolek”, cioè della nuova filosofia che sta seguendo la compagnia Fabbrica Wojtyla, i cui modelli suggeriscono valori assoluti di lealtà, rispetto, umiltà e reciprocità. Alla produzione della drammatizzazione, a cui hanno partecipato giovani attori già impegnati in precedenti collaborazioni con la parrocchia di Casertavecchia e la Diocesi casertana, hanno poi contribuito Ali della Mente in collaborazione con Elettra produzioni.
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