Vico pallonetto a Santa Lucia, secondo evento del FaziOpenTheater
Redazione -Secondo spettacolo in programma a FaziOpenTheater. Si tratta di un’anteprima nazionale, “Vico pallonetto a Santa Lucia” (Sezione Teatri d’Innovazione). Appuntamento domenica 12 novembre alle 19 nella splendida location di Palazzo Fazio a Capua. E’ prodotto dall’associazione “POSTteatro” di Torre del Greco (Napoli). Drammaturgia di Silvio Fornacetti e Diego Sommaripa. Regia di Silvio Fornacetti.
Note – Il gioco per le due sorelle è il palliativo per non affrontare le loro fragilità, le loro paure ed i loro complessi mai risolti. Il denaro vince sul sesso, che pure è un istinto così primordiale. Accade nella mente dei giocatori patologici. La maggior parte di coloro che si dedicano al gioco d’azzardo lo pratica come forma di passatempo e di divertimento. Si tratta di un fenomeno sociale e culturale che come tale quindi non può essere certo demonizzato. Tuttavia, in certi casi, alcuni individui sviluppano un’ossessione e un atteggiamento morbosi verso il gioco, arrivando a instaurare con esso una vera e propria forma di dipendenza. Se con il termine “gioco” si fa riferimento ad ogni attività che abbia come scopo la ricreazione e lo svago, quando si parla di “gioco d’azzardo” si intendono attività in cui non rientra più l’abilità del giocatore ma soltanto la sorte, il fato e lo scopo di lucro. In Play ci siamo domandati come il
gioco possa essere un rifugio per non soccombere ai ritmi frenetici e stressanti delle vicissitudini quotidiane. Come l’esperienza ludica può diventare talmente coinvolgente e pervasiva da costituire tutt’altro che un’oasi di felicità e perfezione: il gioco da magico può diventare demoniaco, con preoccupanti costi individuali e sociali. Dostoevskij scrisse “Fui assalito da un desiderio spasmodico di rischiare; forse dopo aver provato così tante sensazioni, l’animo non si sente sazio ma eccitato da esse, ne chiede sempre più altre, sempre più intense, fino alla totale estenuazione”. Passione e dolore, socialità e aggressività, vita e morte, sono immagini che convivono nella dimensione dell’azzardo. Per comprendere il fenomeno del gioco d’azzardo patologico è necessario addentrarci nell’analisi della società: l’edonismo rimpiazza il senso del dovere, la liberazione e la serenità personale passa anche attraverso l’acquisto, il possesso, l’esibizione. Stiamo vivendo in un mondo nel quale non esistono più confini. Dove non esistono più limiti, ma tutto è possibile.
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