Ali Spezzate. Il libro di Miggiano al Giordani
“E’ il settimo premio che questo libro riceve. Ieri sera inaspettata la notizia che il mio libro è risultato tra i tre finalisti del Premio letterario Fortuna d’autore. La finale il 28 maggio a Bari Maggio è senza dubbio il mese dei premi”. E’ visibilmente emozionato Paolo Miggiano autore del libro Ali Spezzate, Annalisa Durante, morire a Forcella a quattordici anni, presentato stamattina all’Istituto Giordani di Caserta, commentando l’ennesimo riconoscimento attribuito al suo ultimo lavoro. Intanto, venerdì mattina Miggiano sarà a Cerignola per ritirare il Premio Zingarelli. A fare gli onori di casa in una sala affollatissima la dirigente Antonella Serpico. Con l’autore, anche il Magistrato Egle Pilla e la toccante testimonianza di Lucia Di Mauro vedova edova di Gaetano Montanino, ucciso il 4 agosto 2009. “Questi riconoscimenti – ha sottolineato Miggiano – non vanno a me, ma alla storia che ho raccontato. La mano assassina ha chiuso la porta alle spalle di Annalisa, ma noi continuiamo a tenere aperta la porta della sua memoria. Questa è una storia che indigna e indignò tanta gente quando accadde il tragico episodio. Quello delle vittime innocenti della criminalità in Campania – ha poi continuato – è un panorama troppo vasto. La Campania, purtroppo, detiene anche il triste primato di contare un alto numero di vittime innocenti della criminalità. Vittime della camorra, del terrorismo, della violenza in generale ed Annalisa Durante si inquadra tra le vittime innocenti della camorra, ma è anche un’adolescente, quasi una bambina. Una dei venticinque bambini, uccisi per mano criminale. Ciò significa che dagli anni Ottanta ad oggi, noi abbiamo consentito che venissero uccisi due bambini all’anno. È un primato che non possiamo accettare così passivamente. Dobbiamo reagire alla violenza, a questa strage degli innocenti, ma prima ancora di reagire occorre far conoscere il fenomeno e la storia di Annalisa Durante, uccisa per le strade di Forcella da un giovane camorrista nell’ambito di un conflitto a fuoco con i rivali del clan avversario. Questa storia mi è sembrata, tra le tante, una delle più emblematiche da raccontare”. Per il magistrato Egle Pilla “il libro è straordinario. Dovete leggerlo innanzitutto per conoscere perché Paolo racconta la storia di una ragazza, fotografa quel 27 marzo 2004, facendovi capire come voi avreste voluto fermare il tempo e magari togliere quella ragazzina da quella strada”. Poi ha aggiunto: “Questo libro vi fa entrare in quel mondo spiegandovi in modo molto realistico cosa succede nelle vie di Napoli, nei quartieri di Napoli. Questo libro vi aiuterà sicuramente a riflettere e poi sicuramente vi indignerete per quanto successo”. MBC
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