Vittorio Sgarbi, il suo Michelangelo fa comunque spettacolo
Enzo Battarra
– Lui è Sgarbi, è Vittorio Sgarbi. Sa di affascinare il suo popolo e sa anche di incuriosire. Gli vengono riconosciute competenza in campo artistico e capacità di comunicare con proprietà di linguaggio. Spesso divaga, ma i più lo perdonano. A volte usa termini sgradevoli, e questo infastidisce. Ma è un attrattore culturale, non un monumento, ma comunque un’icona di questi tempi. E sa fare spettacolo, sempre e comunque, quando parla di arte o di politica, quando parla. Figurarsi a teatro. Per lui è come stare a casa.
Lo ha dimostrato anche al Comunale di Caserta. Il suo Michelangelo ha fatto spettacolo. E non solo per le parole di Vittorio Sgarbi. Buone le musiche composte ed eseguite dal vivo da Valentino Corvino, e suggestivi la scenografia e i video firmati da Tommaso Arosio. Entrambi, il musicistsa Corvino e il visual artist Arosio hanno realizzato una funzionale messa in scena e un adeguato allestimento, firmandoli con il brand DoppioSenso. Quindi hanno concorso a “fare spettacolo”.
Ma il pubblico ama anche Vittorio Sgarbi prodursi in un one-man-show, meglio ancora se c’è anche una regia a sorreggerlo. E quello straordinario artista qual è stato Michelangelo come è stato trattato nelle parole dello storico dell’arte? Bene, ovviamente. Sgarbi ha dato al genio del Rinascimento tutti gli onori che merita. Poi si potrebbe non condividere la separazione tra il “tutto finito” e il “non finito” che contraddistingue le opere degli ultimi anni, si potrebbe ritenere eccessiva la presunta religiosità dell’artista. Si potrebbe… Quello che certamente suona in maniera sgradevole è sottrarre tempo a Michelangelo per destinarlo a battute su politici nazionali, dilatando anche i tempi dello spettacolo. Qualcuno in sala era forse interessato a commenti su Berlusconi o Monti?
Un’ultima annotazione. Le incursioni di Vittorio Sgarbi nell’arte contemporanea hanno ancora una volta sollevato tante, ma tante perplessità. A partire dal giudizio di sufficienza tributato a Edvard Munch. Da urlo!