Viva Marx, viva Freud. Sfida comica al Piccolo di Caserta
Al Piccolo Teatro Cts di via Louis Pasteur 6 a Caserta (zona Centurano) ritorna la formula del doppio spettacolo: per sabato 17 dicembre ore 21 è previsto Sigmund & Carlo e domenica 18 dicembre ore 19 in scena ci sarà Angelo Bove.
Queste le note di regia dello spettacolo di sabato: l’uomo che si avvicina guardingo a una panchina disinfettandola con tutti i crismi non si può certo considerare un modello di raziocinio. E che dire del buffo personaggio che si siede accanto a lui con aria ancora più circospetta? Dietro questa stravaganza però si nascondono nientemeno che Freud e Marx. Fondato sul gusto della battuta brillante e sulla derisione del luogo comune, “Sigmund & Carlo” presentato dalla compagnia teatrale Libera Scena Ensemble. Niko Mucci, regista e interprete dell’autore del “Capitale”, gareggia nella capacità di coinvolgere il pubblico con Roberto Cardone, comico concentrato di nevrosi inutilmente celate sotto il perbenismo. Queste figure irrimediabilmente ai margini si presentano in mutande, coperte solo da un impermeabile. Spogliati infatti del proprio valore e arruolati loro malgrado in un’omologazione sterile, appaiono infiltrati in un mondo ostile da cui è inutile difendersi (ricorrendo, per esempio, alla mania dell’igiene) e che non a caso si manifesta solo attraverso suoni caotici, come i clacson, data la sua inconsistenza. E quando pensano di essere osservati, si improvvisano bimbi troppo cresciuti, predicatori, clown: il pensiero è scomodo, molto meglio nasconderlo dietro una maschera. Il deserto delle idee e delle ideologie esaspera il contrasto e l’affinità tra i due. Se sono distanti sulle cause della nevrosi (l’evoluzione sociale, strepita Marx; la biografia sessuale, ribatte Freud), Carlo non resiste alla tentazione di farsi analizzare da Sigmund che trova in lui un confidente. Un viaggio grottesco nello sgretolamento delle ideologie, una sorridente accusa sulla responsabilità collettiva, un delirio di attori ormai fuori forma, pronti a piangere e ridere pur di tirare il pubblico dalla propria parte….con Antonio Buonanno nevrotico Freud e Niko Mucci , un Marx caciarone ed invadente…… in un testo mai rappresentato , una vera prima nazionale e poi anche una seconda e una terza e così via….
Mentre lo spettacolo di domenica ripropone Fallo…In Volgare…ma non Troppo. In scena Angelo Bove nelle vesti di attore comico, autore e regista. La rappresentazione è a tratti musicale, composta da vari sketch di cabaret scurrile eseguiti più che altro in lingua napoletana dalla durata di circa 1 ora. I vari sketch daranno luogo a una tipologia di spettacolo che un po’ ricorda il varietà musicale di una volta. Infatti nel contesto di tutto lo spettacolo sono presenti canzoni umoristiche, classiche napoletane, che saranno eseguite con sarcasmo dallo stesso Bove, anche se alcune di queste si presenteranno con il testo adattato opportunamente. Una passerella di espressioni dialettali volgari che provocano un umorismo costruito proprio sui doppi sensi e legittimato dalle stesse villanie popolari e tradizionali. Questo spettacolo è stato opportunamente “apparecchiato” per proporre una comicità, certamente con forte impatto e licenziosità impudica, ma senza dubbio con notevole ironia e dignitosa consapevolezza, evitando così un calo di stile. Questi i vari personaggi in ordine cronologico: Mimo, Presentatore, l’omm’ fatt’ appost’, agente 007 napoletano la sciantosa compagna di Berlusconi e l’onorevole Tartaglia (o’ncacaglio) liberamente ispirato al personaggio dell’avvocato Tartaglia della commedia teatrale O’ Scarfalietto’ di Eduardo Scarpetta, ma con la differenza che tale Tartaglia non farà l’arringa in un tribunale, (così come previsto nella commedia de O’Scarfalietto) ma sarà l’onorevole Tartaglia alle prese di un aberrante comizio elettorale.
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